Festa della donna, i progetti degli assessori Tortolo e Scarazzolo

ROMANS D’ISONZO. In occasione della “Festa della Donna”, gli assessori alla Cultura e alle Politiche sociali, Alessia Tortolo e Raffaella Scarazzolo, fanno presente il loro pensiero rilevando che: «con intenzione di riallacciarsi ad una linea di intervento fattivo che, con la passata amministrazione, si era concretizzata, per anni e con continuità, nell’organizzazione di mostre, incontri informativi ed anche pubblicazioni inerenti il mondo femminile e le sue numerose problematiche, i due Assessorati si sono confrontati per arrivare all’elaborazione di un programma, per ora “di minima”, per avviare nuovamente tali interventi, con la motivata intenzione di renderli nuovamente parte integrante del programma di lavoro, non disdegnando anzi: incentivando momenti di incontro e di proposte anche da parte delle associazioni locali, disposte a condividere progetti al riguardo.
Il primo ma nutrito “step” di tale riavvio prevede, grazie alla fattiva collaborazione di due associazioni, ambedue non locali ma con continuativi legami con Romans, ovvero l’associazione e centro antiviolenza “Da Donna a Donna” di Ronchi dei Legionari ed il gruppo “Karathe Shotokan” di Gradisca, due iniziative di prestigio, una propedeutica all’altra ovvero una conversazione sull’autodifesa femminile dove, nella prima serata, prevista per il prossimo 5 marzo, vengono analizzati gli aspetti della violenza o individuati i gesti che preludono a tale manifestazione di “odio” o “prevaricazione” verso il genere femminile, mentre il 6 marzo prende il via un corso di autodifesa, che si rivolge ad un pubblico femminile dai 14 ai 60 anni, condotto da tecnici s. (che si traduce in otto incontri, della durata di 1.30 ciascuno) con frequenza bisettimanale.
A questo primo, mini ciclo di attività seguirà, immediatamente dopo, uno spettacolo teatrale, per 3 voci recitanti (proposto dalla compagnia “Orsa maggiore”) dove appunto 3 artiste, attraverso il repertorio musicale popolare e su testi inediti, daranno appunto voce alle donne, attraverso un reading-spettacolo intitolato “Sebben che siamo donne” Nella sede dello spettacolo, individuata per la sua sufficiente capienza e per il suo “raccoglimento”, sebbene istituzionale, ovvero la sala consiglio, verrà contemporaneamente allestita una collettiva di pittura e scultura di cinque artiste”.
(e.c.)
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