Filastrocca contro i migranti, Del Pizzo: «Asquini si dimetta»

MONFALCONE. La filastrocca anti-migranti postata su Facebook dall’assessore alla Vivibilità Massimo Asquini in vista dell’Epifania rischia di aprire un incidente diplomatico nella maggioranza di centrodestra. Le bordate leghiste contro il comune spirito di solidarietà, sempre nei pensieri delle anime cattoliche, finisce infatti con l’inasprire i rapporti tra alleati, suscitando sdegno. E cosa accadrà nei giorni a venire non è dato sapere.
Ne è prova il tenore delle dichiarazioni rese ieri mattina dal consigliere comunale, eletto nella lista di Forza Italia e già Quagliariello boy, Ciro Del Pizzo: «Mi vergogno di appartenere a una maggioranza in cui un assessore comunale afferma cose del genere». Parole come macigni. Per l’azzurro non ci sono esitazioni: «Asquini ha obiettivamente sbagliato». E ancora: «Deve chiedere scusa», dice Del Pizzo. Fino alla mazzata finale: «Io se fossi in lui mi dimetterei». Occhio, non è una richiesta formale ed esplicita di fare un passo indietro, ma un caldo suggerimento sì.
Del resto, come già nella precedente vicenda dell’Avvenire e del Manifesto, “epurati” dalla lista della stampa a disposizione dei lettori della biblioteca per volere dell’amministrazione a traino Lega nord, non è la prima volta che i temperamenti cattolici si scaldano in città. E non a caso proprio sulla vicenda dell’Avvenire alla fine il sindaco Anna Cisint, pure praticante, aveva fatto marcia indietro affermando, dopo aver inizialmente calato la scure della censura, «pieno rispetto per la testata della Cei». Tant’è che aveva fatto seguito l’annuncio: «Rinnoveremo l’abbonamento all’Avvenire». Pure in quell’occasione Del Pizzo si era dimostrato, nel centrodestra, bastian contrario, schierandosi contro la rimozione dei giornali da via Ceriani.
Che la vicenda Asquini – un regalo indigesto arrivato nella calza della Befana – abbia riacceso i riflettori nazionali (in un’ottica però tutta negativa) su Monfalcone è risaputo. La notizia è finita perfino sul telegiornale de La7 oltre che su svariate testate, cartacee e on line, e perfino sul Fatto quotidiano. Polemiche e “attenzioni” di cui Cisint, già finita sulla graticola quest’estate per il tetto scolastico imposto alle presenze di stranieri negli asili e nelle scuole cittadine, farebbe sicuramente a meno.
E infatti ci sarà da scommettere che, alla prossima giunta, voleranno gli stracci dopo il clamore sollevato dalla filastrocca postata da Asquini. Chi conosce bene la prima cittadina sa che alla prima seduta utile si farà sentire. Probabile l’avvertimento ai suoi di astenersi da post simili sui social se intendono davvero continuare a fare parte della squadra. Magari non un vero aut aut, ma qualcosa di molto simile.
A questo punto, però, è anche un consigliere della maggioranza e non solo il centrosinistra a invocare pubbliche scuse da parte dell’assessore e segretario cittadino della Lega nord Asquini. Cosa che crea un primo strappo a centrodestra. Segnale che sui temi della solidarietà umana, sulle tragedie dell’immigrazione in particolare, è bene, politicamente, non scherzarci troppo su. Altrimenti si rischia di urtare le sensibilità degli alleati, evidentemente non tutti schierati sui leitmotiv del Carroccio.
Le scuse tanto invocate sono arrivate su queste colonne solo su interposta persona, cioè attraverso il sindaco, che venerdì aveva dichiarato: «Asquini non voleva offendere nessuno e se l’ha fatto, si scusa». Queste, invece, le parole dell’assessore: nessun intento offensivo, anzi «è quello che tutti gli italiani pensano». Dalle opposizioni, invece, la richiesta della rimozione dell’assessore e la convocazione di un Consiglio ad hoc per sviscerare i temi.
Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà nelle stanze dei bottoni e, soprattutto, se la filastrocca anti-migranti avrà lasciato il segno.
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