Filmato Casper, lo squalo che vive nel relitto

Ama i resti della nave Kalliopi affondata nel 1947 per aver urtato una mina al largo di Porto Carnizza

TRIESTE. Dopo la foca monaca, le balene, i delfini, ora nelle acque istriane c'è anche lo squalo. Lo hanno chiamato Casper, come il simpatico fantasmino del film, per il suo colore grigio, i grandi occhi scuri e le movenze sinuose. E perché può apparire e sparire all'improvviso. Ma Casper non è un pupazzo da cartone animato bensì uno squalo capopiatto (Hexanchus griseus) che da almeno un anno ha preso dimora fissa all'interno del relitto della nave Kalliopi, una liberty affondata dopo aver urtato una mina nel dicembre del 1947, e che ora giace a 60 metri di profondità al largo di Porto Carnizza.

Sono una decina le segnalazioni finora effettuate dagli esperti subacquei che visitano il relitto, tanto che Casper, un esemplare lungo tre metri e mezzo e del peso di almeno cento chili, è diventato la principale attrazione delle visite subacquee. La presenza di uno squalo capopiatto in Adriatico non è usuale, visto che questa specie vive soprattutto negli oceani, ama stare in acque profonde tra 180 e 2500 metri, e per altro è uno degli squali di cui si sa meno. Può raggiungere i cinque metri di lunghezza, e si nutre di una gran varietà di prede, dai molluschi ai crostacei al pesce azzuro.

Lo squalo Casper, che si muove sul fondo in modo per nulla minaccioso, è stato avvistato a più riprese da numerosi subacquei triestini del Club Murena, di AquaFun e di UnderWater Frontiers. La triestina Barbara Canassa è riuscita a fotografarlo con una piccola telecamera. “L'incontro con Casper è sempre emozionante – dice Mario Arena, istruttore della Global Underwater Explorers – anche per l'ambiente, visto che quello del Kalliopi è uno dei più grandi relitti della zona”. La nave, in origine lunga 130 metri, oggi giace sul fondo spezzata in tre tronconi, con la prua capovolta e staccata di almeno 50 metri dal corpo centrale dello scafo, adagiato sulla murata di sinistra.

L'immersione sul Kalliopi è impegnativa e riservata a subacquei esperti, specie se si visitano gli interni, la sala macchine e le enormi stive. Con il nome di USS Robert Dale Owen la Kalliopi durante la seconda guerra mondiale venne impiegata per il trasporto truppe e partecipò all'operazione Dragoon, l'invasione del Sud della Francia nell'agosto del 1944. Dopo la guerra la nave fu ceduta all'armatore greco Pateras, e il 20 dicembre del 1947 mentre raggiungeva Fiume senza merci urtò un mina e affondò spezzandosi in tre parti. Adesso il suo relitto è diventato la fantasmatica dimora dello squalo Casper, che tra quei ruderi sembra starci benissimo.

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