Filo spinato per difendersi dai ladri

Iniziativa dei genitori del vicesindaco di Terzo dopo l’escalation di furti in casa. Protestano i vicini: pericolo per i bambini
Di Elisa Michellut
Bonaventura Monfalcone-05.03.2014 Filo spinato-Terzo d'Aquileia-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-05.03.2014 Filo spinato-Terzo d'Aquileia-foto di Katia Bonaventura

TERZO DI AQUILEIA. Filo spinato per difendere la casa dai ladri. Succede a Terzo di Aquileia, dove la famiglia Musian, che abita in via Curiel, per mettere al sicuro la proprietà e scoraggiare i malviventi, ha recintato l’abitazione con il filo spinato. Una decisione che non è piaciuta ai vicini. «Non credo sia la risposta giusta al problema – commenta Carla -. Mi crea ansia ed è pure brutto da vedere». I signori Musian, peraltro si tratta dei genitori del vicesindaco Nicola, non ne vogliono sapere e rispondono che è tutto legale. In effetti, sfogliando il regolamento edilizio comunale, non emerge alcun divieto. A livello giuridico, spiegano gli esperti, «la materia rientra negli “offendicula”, che non sono vietati ma solo legati al rispetto di alcune regole (tra le principali, la visibilità e la proporzionalità tra il bene difeso e il modo in cui viene difeso)».

Ad ogni modo, è “guerra” tra vicini. Carla racconta: «Il signor Elio è molto legato alla proprietà. In passato sono finita dal giudice di pace per un gelsomino piantato al confine. Alcuni giorni fa, a Terzo, diverse case sono state “visitate” dai ladri. Anche l’abitazione dell’assessore Carlo Alberto Buiatti è stata presa di mira. Tra la gente c’è preoccupazione, ma da qui a mettere il filo spinato ce ne vuole. La scorsa settimana, sono uscita in giardino e ho visto che la proprietà del signor Musian era stata recintata con del filo spinato, posizionato sopra la rete di recinzione. Non potevo credere ai miei occhi».

Carla aggiunge: «Ho chiesto spiegazioni e mi è stato risposto che serve per tenere lontani i ladri. Secondo me ci sono altri sistemi. Solo alla vista mi crea ansia. Inoltre, i bambini che giocano rischiano di farsi seriamente male. Ho messo la mano sopra e mi sono punta. Ho chiesto almeno di mettere un cartello, che è stato collocato dentro la proprietà della famiglia Musian, due per l’esattezza. Nei giorni scorsi, ho parlato con i miei vicini e sono riuscita a convincerli a levare il filo spinato dalla sommità del muro di recinzione. Il problema è che il filo è stato sistemato nuovamente, questa volta 5 centimetri più sotto, in doppia fila, sempre dalla loro parte. Dicono che hanno intenzione di metterlo attorno a tutta la casa. Ci siamo rivolti al Comune, ma non abbiamo ottenuto risposta. Se ci costringono, dovremo andare dal giudice di pace».

La moglie di Elio Musian risponde: «Anche noi ci siamo informati prima di mettere il filo spinato e la legge lo consente. Vogliamo soltanto sentirci più sicuri a casa nostra, siamo anziani e ci difendiamo come possiamo. Qualche giorno fa, dopo i furti nelle abitazioni, abbiamo trovato la nostra rete abbassata, probabilmente sono stati i ladri. Abbiamo cercato di venire incontro ai vicini, per quieto vivere, abbassando il filo spinato di 10 centimetri, ma vogliono obbligarci a toglierlo. La verità, secondo noi, è che cercano solo di attaccare briga».

Il sindaco, Michele Tibald, precisa che la questione riguarda il rapporto tra due privati, pertanto preferisce non commentare.

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