Fincantieri, Monfalcone darà lavoro ad Ancona

di Giulio Garau
Fincantieri “spartirà” per quanto possibile il poco lavoro che c’è, visto il dimezzamento delle commesse, tra i cantieri adriatici per garantire l’occupazione in maniera equa tra i poli produttivi e distribuire su tutti il “peso” della crisi che non vuole terminare. Si tratta di un “principio solidaristico” tra cantieri e con l’arrivo delle nuove commesse il cantiere di Ancona si “integrerà” con quelli di Monfalcone e Marghera.
Lo ha annunciato l’ad Giuseppe Bono, venerdì scorso, accompagnato dal presidente Corrado Antonini, all’incontro con il governatore delle Marche, Gian Mario Spacca: nello stabilimento Fincantieri di Ancona quasi la totalità dei dipendenti, 500, sono in cassintegrazione per mancanza di commesse. «Il lavoro riparte ad ottobre» ha detto Bono confermando lo stato di «gravissima crisi in cui versa il comparto della cantieristica» e ha aggiunto che «Ci saranno nuove commesse, ma serve una riorganizzazione dello stabilimento». Nulla di rivoluzionario, già un tempo Ancona realizzava tronconi di nave che poi venivano trasportati via mare a Monfalcone e Marghera. Ma all’epoca la scelta, visto il numero delle commesse e delle navi da realizzare, era dettata dalla necessità di rispettare i tempi della consegna distribuendo il lavoro sui vari siti produttivi per fare prima. Ancona poi è stata impegnata a realizzare tre navi, due “piccole” da 10 mila tonnellate (Boreal ed Austral) e una un po’ più grande per SilverSea. Dopo non sono arrivate altre commesse.
Ed ora l’arrivo di lavori per realizzare tronconi di nave (la prima sarà probabilmente proveniente da Marghera dove Costa ha annunciato un nuovo ordine) servirà per dividere tra tutti le poche commesse e per garantire il lavoro a più dipendenti possibile sparsi per i cantieri. Solo tronconi o piccole navi da crociera però, perchè Ancona non ha spazi, tecnologie e officine come a Monfalcone o Marghera, gli unici siti dove possono essere realizzate le grandi navi bianche. Contemporaneamente si cercherà di puntare a una nave gemella delle ultime due varate dal cantiere (la Boreal e l’Austral) per conto della francese Compagnie du Poeant. Più lunghi saranno invece i tempi per far partire una nuova operazione SilverSea, la mini cruise alla cui commessa si sta lavorando da mesi con il coinvolgimento delle banche locali.
Ma cè anche un’altra novità e riguarda una “duplicazione” del Ditenave, il distretto tecnologico voluto da Fincantieri assieme alla Regione e insediato a Monfalcone che si occupa dello sviluppo tecnologico dei progetti della navalmeccanica. Sorgerà pure ad Ancona e si chiamerà Centro servizi della navalmeccanica e vedrà certamente un ampio scambio con il Ditenave e la stessa Regione Fvg.
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