Il caso Fincantieri sbarca in Consiglio a Monfalcone: convocata una seduta ad hoc
Il dibattito ruoterà attorno alle politiche strategiche del gruppo e all’impatto sulla città

Meglio partire dalla notizia che interessa tutti: si dibatterà su Fincantieri, al Consiglio comunale del 3 novembre, ore 8.30 spaccate. Una seduta ordinaria, niente sessione straordinaria come invece richiesto dall’opposizione con l’audizione dell’azienda e la Rsu di Panzano perché l’imminente Aula «assorbe» – così ha sancito il presidente consiliare Gabriele Bergantini – «ogni ulteriore richiesta» orientata ad «affrontare questioni analoghe». Il responso, dalla Capigruppo.
«Si discuterà – spiega l’esponente di Cisint per Monfalcone – dell’impatto sulla città delle politiche industriali di Fincantieri e di tutto ciò che vi ruota attorno. È importante che tale confronto avvenga, anche alla luce di recenti inchieste giornalistiche su media nazionali e dei fatti inquietanti emersi». Dice che ciò si farà «grazie alla mozione depositata dalla maggioranza», annunciata all’ultima seduta. «Contestualmente – spiega – come previsto dal regolamento saranno trattate anche le altre mozioni sul punto, tra cui quella presentata nelle ultime ore dalla minoranza». Ai voti, che premiano sempre il centrodestra, s’è stabilito di affrontare il nodo preliminarmente. Quanto all’istanza bis dell’audizione «ha caratteristiche differenti rispetto alla precedente, errata», sicché «i rilievi di irricevibilità emersi in precedenza» sono stati «recepiti».
E l’opposizione? Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo di Mcs rivendicano la richiesta del «Consiglio che abbiamo fortemente voluto su Fincantieri dopo il susseguirsi di infortunio». È «già avvenuto nella storia della città, su questioni cruciali, che si ascoltassero i sindacati e i vertici industriali». «Riteniamo necessario – dicono – sentire chi la fabbrica la vive e la governa, affinché tutta Monfalcone sia informata». Nella rivendicazione della primogenitura dell’istanza, Mcs ha chiesto che l’opposizione parlasse per prima, ma «il presidente non ha scelto di scegliere è s’è rimesso all’esito scontato della votazione».
Interviene pure Diego Moretti, capogruppo dem che ha avanzato la nuova mozione del centrosinistra, dopo la richiesta-bis dell’audizione. «È stata accolta in parte – afferma – la nostra istanza, con l’inserimento della mozione sottoscritta da tutti i consiglieri del centrosinistra intitolata “Per un nuovo Patto della città e del territorio con Fincantieri”. Di audire i vertici aziendali e la Rsu, che oggettivamente servirebbe a tutta l’Aula, pare che il presidente e la maggioranza non ne vogliano sentir parlare. Sarebbe molto grave se ciò non accadesse per “dispetto”: questioni tecnico-giuridiche ostative non esistono». La mozione parte dal confermare la strategicità della cantieristica in Fvg e Italia, pur in presenza di dati preoccupanti per la città, dal reddito medio pro capite tra i più bassi a una crisi pesante del commercio».
Moretti inoltre bacchetta: «Già nel 2021 l’ex sindaca annunciò “interventi rivoluzionari” col ministro Giorgetti su appalto e subappalto, che poi non si concretizzarono affatto». «Ecco perché – rimarca – con carichi di lavoro che hanno una prospettiva di 10 anni per 9 miliardi e con una catena di infortuni che hanno riguardato a breve distanza diversi lavoratori dell’indotto pensare di affrontare da soli a livello comunale la partita con una multinazionale come Fincantieri è semplicemente illusorio».
«L’ente si muova invece – prosegue – con Regione e Governo per gestire gli impatti sul territorio, dal tema abitativo alla “barriera” linguistica in fabbrica, fino alla necessità di rafforzare i protocolli di legalità per contrastare condizioni di potenziale sfruttamento nell’appalto e subappalto, istituendo un Osservatorio permanente per la legalità». Il dem suggerisce infine di riprendere in mano il trasferimento all’ex Albergo operai della direzione tecnica e, soprattutto, il «mandato ad abrogare il cosiddetto “Decreto della vergogna” sull’amianto». Un tema «delicato», che «nel precedente mandato il centrodestra ha sempre rifiutato di affrontare in aula». «L’auspicio – conclude Moretti – è che il Consiglio si ritrovi sui contenuti della nostra mozione, proposta con spirito collaborativo». —
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