Fiume e la Dalmazia ad alto rischio terremoti

L’Università di Zagabria ha elaborato la nuova mappa di pericolosità sismica Le “zone rosse” a Sabbioncello e Porta Perenta. Penisola istriana “al sicuro”
Di Andrea Marsanich
ISTRIA - Fiume: riva
ISTRIA - Fiume: riva

FIUME. Magari era una cosa che si sapeva perché tramandata da secoli, con l’attuale generazione di fiumani che ha avuto pure modo di vivere un paio di “tremanti esperienze” ma ora c’è la conferma ufficiale. Nell’attuale territorio della Croazia, una tra le aree a maggiore rischio-terremoti è quella di Fiume mentre gli istriani, e lo dice il passato, possono dormire sonni piuttosto tranquilli.

Nei giorni scorsi è venuta alla luce la mappa di pericolosità sismica per il territorio nazionale croato, frutto di un certosino lavoro compiuto dagli esperti del Dipartimento di geofisica della Facoltà di Scienze naturali e matematiche dell’Università di Zagabria. Sono state prese in esame circa 50mila scosse sismiche verificatesi dal periodo avanti Cristo ai giorni nostri in Croazia e nei Paesi vicini. A raccogliere i dati, le generazioni di geofisici e sismologi croati succedutesi negli ultimi 135 anni, con il professor Marijan Herak della suddetta facoltà che ha messo insieme la documentazione e, aiutato da un team di collaboratori, ha formulato una mappa che dà certezze e toglie dubbi.

Il documento testimonia che le maggiori probabilità di essere colpiti da un fenomeno tellurico le hanno gli abitanti della Dalmazia Meridionale. Entrando nello specifico, le zone rosse sono quelle dei dintorni delle località costiere di Stagno (Ston), sulla Penisola di Sabbioncello, e di Porta Perenta (Metkovic), nel delta del Fiume Narenta. La mappa della pericolosità indica quindi il circondario della capitale croata, Zagabria, e il Fiumano. Si tratta soprattutto di due località a Est del capoluogo quarnerino e cioè Novi Vinodolski e Segna, entrambe bagnate dalle acque del Canale del Velebit (Alpi Bebie in italiano). Ridotte praticamente al minimo invece le probabilità di percepire un terremoto nella Penisola istriana, nella Slavonia Orientale, in diversi territori di Lika, Banija, Kordun, Moslavina, nel Parco naturale di Lonjsko Polje (a Sudest di Zagabria) e anche nelle più meridionali delle isole dell’Alto Adriatico, le varie Unie, Sansego, Sanpiero, Lussino e Canidole per intenderci. La mappa può essere consultata sul sito Internet http://seizkarta.gfz.hr.

Grazie ad essa, la Croazia è uno dei rari Paesi che fornisce agli interessati la possibilità di visionare gratuitamente le proprie mappe. Quella sulla pericolosità sismica va a sostituire il documento redatto negli Anni 80 del secolo scorso e dunque la Croazia si è finalmente aggregata a quegli Stati che dispongono di mappe sulla pericolosità sismica redatte rispettando i criteri scientifici più moderni. Sulla scorta di questo documento, nel Paese si potranno ora adottare le norme europee sulla costruzione di edifici antisismici.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo