Flex di Trieste, firmato il preliminare di cessione
Lo stabilimento delle Noghere cederà il 100% della società Manufacturing srl al fondo tedesco FairCap

Cambio di proprietà alla Flex. Nel giro di due o tre mesi, lo stabilimento delle Noghere della multinazionale americana di componentistica elettronica cederà il 100% della società Manufacturing srl al fondo tedesco FairCap.
È quanto emerso dal tavolo convocato lunedì pomeriggio a Roma al ministero delle Imprese e del Made in Italy con la proprietà, i sindacati e la Regione. Secondo quanto riferito dalle segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl in un comunicato congiunto, la società ha comunicato l’avvenuta firma di un preliminare di cessione del sito triestino che potrebbe concretizzarsi già nell’arco dei prossimi due o tre mesi.
Il fondo in Italia ha tra le sue attività un'azienda nel settore dell'elettronica che, riferiscono sempre i sindacati, “potrebbe garantire delle sinergie con il sito triestino”.
Flex ha inoltre confermato la necessità di proseguire nella trasformazione industriale che con l'uscita del principale cliente Nokia non è più in grado di garantire la piena occupazione a circa 350 dipendenti. Nei prossimi due anni sviluppando gli attuali nove clienti, la fabbrica triestina sarà in grado di garantire lavoro a circa 200 lavoratori. “Attualmente questo gap è coperto dalla solidarietà che però ha una durata limitata”, ricordano le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Ugl.
Per gli assessori al Lavoro, Alessia Rosolen, presente al tavolo, e alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, collegato da remoto, occorre ora “una comune assunzione di responsabilità da parte del cedente, del cessionario, delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali affinché venga condiviso un piano industriale che garantisca la sostenibilità industriale e occupazionale del sito giuliano”.
L’amministrazione regionale si dice disponibile a sostenere “un percorso condiviso che tuteli in primis i 350 posti di lavoro presso lo stabilimento triestino”. La posizione della Regione, in condivisione di intenti con il ministero, “rimane la stessa anche nei confronti del cessionario, in un quadro di responsabilità sociale condivisa, come da parte di tutti i soggetti coinvolti”.
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