Fortezza e Gradisc’Arte mettono in quarantena 80 artisti sul web

Lo spazio culturale in via Ciotti sceglie di proporre i lavori di autori da tutto il mondo aspettando di poterli esporre in una vera mostra 

LA CURIOSITà

L’arte come veicolo per unire le persone; ma anche come modo di reagire ad una situazione estremamente delicata come quella che l’intero pianeta sta vivendo con l’emergenza Coronavirus. Perché, se l’insidia è invisibile, il desiderio di non lasciarsi sopraffare è invece tangibilissimo. Nasce da queste considerazioni l’originale iniziativa della Galleria d’Arte La Fortezza e del circolo Gradisc’Arte che ormai storicamente gestisce un apprezzato spazio culturale in via Ciotti, nel cuore della cittadna isontina.

Si intitola “Artisti in Quarantena” la corposa collettiva “virtuale” che nei prossimi giorni impreziosirà il web. «Tutto è partito da una domanda fatta agli artisti – racconta Fulvio Dot, uno dei motori de La Fortezza – In questi giorni, chiuso a casa come tutti, cosa stai facendo?» La risposta è arrivata forte non solo dall’Italia ma da tutta Europa: circa 80 artisti hanno risposto al “messaggio in bottiglia 2.0” di Dot e soci. Impossibile menzionarli tutti: adesioni sono arrivate dalla Spagna, dalla Francia, dalla Germania e persino dal Canada. Fra i nomi piu’prestigiosi: Gianni Borta, Gianni Maran, Luca “Skawalker” Pedrelli, Myriam Cappelletti, Rudy Skocir, Maddalena Barletta. Amici vecchi e nuovi della galleria gradiscana, ove le adesioni continuano a fioccare anche in queste ore. «Ma “Artisti in quarantena”diventerà reale, in Galleria, non appena i tempi consentiranno la riapertura» assicura Dot. Ogni giorno da venerdì e fino alla chiusura di questo periodo di grandi sacrifici, sulla pagina facebook della Fortezza alle 10.30 e alle 17.30 (riproponendo gli orari in cui la Galleria normalmente apre) verranno proposte le foto delle opere degli artisti. «Un “rituale” che continuerà fino alla fine di questo periodo buio, quando – ne sono certo – la mostra troverà il suo spazio fisico nella sede di via Ciotti a Gradisca e sarà una grande collettiva con fini benefici», promette Fulvio Dot. Le opere sono estremamente eterogenee: spaziano dal figurativo all’informale; alcuni sono lavori finiti altri semplici disegni, schizzi o appunti. Ma sono voci d’artista: a volte semplici sussurri, a volte delle grida che meritano di essere ascoltate. Specie in questo periodo tormentato delle nostre vite. —

L. M.

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