“Freedom” di Giacobbo riporta in televisione la star Grotta Gigante

SGONICO

La Grotta Gigante nuovamente protagonista sulla tv nazionale. Questa volta è il noto documentarista Roberto Giacobbo ad aver portato la sua troupe di “Freedom – Oltre il Confine” a visitare gli enormi spazi della grotta da guinness dei primati. Con l’ausilio di un drone, l’ex volto noto di Rai Due – ora a Mediaset – ha portato nelle case degli italiani le immagini dell’ampio spazio cavernoso presente sul Carso. Un servizio di 9 minuti, girato in agosto e inserito all’interno del programma andato in onda nelle scorse settimane, proprio mentre il presentatore televisivo stava lottando con il coronavirus in terapia intensiva.

«È la seconda volta che la troupe di Giacobbo viene a farci visita – spiega il direttore della Grotta Gigante, Aldo Fedel –: era già accaduto due anni fa con Voyager. Ciò che mi ha colpito in entrambe le occasioni in cui sono venuti a trovarci è stato il grande affiatamento della troupe. Sono tutti legati l’uno all’altro, tanto che fa piacere vederli lavorare assieme». Caratteristica delle trasmissioni di Giacobbo è il mistero. Quale segreto ha utilizzato questa volta per parlare della più grande grotta del mondo? «Il suo è un marchio di fabbrica – racconta sempre Fedel –. Ci raccontava che lui inserisce sempre una certa dose di mistero nei suoi servizi per trovarsi la sua nicchia di spettatori appassionati nell’insieme dei tanti programmi documentaristi presenti in tv».

Parlando della Grotta Gigante, Giacobbo ha avuto vita facile: due, infatti, sono le leggende raccontate nel corso del servizio, una che riguarda la nascita del Carso e l’altra che ricorda il mistero della formazione delle stalattiti calcaree. Una tale visibilità televisiva, come spiegato dallo stesso direttore della grotta, contribuisce effettivamente ad aumentare il numero di visitatori. «Questa è la quarta volta che le stalattiti e le torri di calcare finiscono sotto i riflettori della tv nazionale – spiega –. Oltre alla precedente visita di Voyager, ci dedicò una puntata anche “Alle falde del Kilimangiaro” e pure la serie de “La porta Rossa”, di sfuggita, è passata qui. In tutti i casi avevamo avuto nelle settimane successive un buon ritorno in termini di numero di visitatori». —



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