«Fumo in Ferriera, colpa di un’anomalia»

«Comportamento anomalo della massa refrattaria (massa a tappare) utilizzata per la chiusura del foro di colata, la quale era già stata precedentemente sostituita per risolvere un analogo problema occorso».
Con questo faticoso svolgimento linguistico Siderurgica Triestina, a oltre 24 ore dall’avvistamento di una nuvola di fumo rossastro levatosi dalla Ferriera, ha cercato di spiegare ieri pomeriggio cosa è successo sabato. Evidenziando che un tecnico della ditta fornitrice del refrattario sta operando insieme con gli addetti dell’altoforno per meglio capire le ragioni della disfunzione.
«Durante la fase di apertura del foro di colata per lo spillaggio della ghisa - puntualizza la comunicazione dell’azienda - si è avuta una reazione anomala del metallo fuso col refrattario che ha fatto sviluppare per pochi secondi una emissione di polveri rossastre fuoriuscite dal capannone dell’altoforno». «L’azione correttiva immediata - riporta la nota trasmessa nel pomeriggio di ieri - è stata la sostituzione del lotto di materiale in campo».
La comunicazione di Siderurgia Triestina è stata inviata alla direzione Ambiente della Regione Fvg, alla Provincia di Trieste, al Comune di Trieste, a due indirizzi Arpa, all’Azienda sanitaria. Seguirà - informa infine l’azienda - «una dettagliata relazione sulle cause che hanno generato l’evento, in modo da definire ulteriori azioni correttive».
Il ritmo di questo fine settimana segna quasi uno “sbuffo” di fumo al giorno: venerdì era di colore nero, sabato il colore era invece rossastro. In occasione dello “sbuffo” di venerdì, Siderurgica Triestina aveva precisato che la fumata era durata circa 20 secondi ed «è stato dovuto all'apertura di due valvole bleeder, causata da un repentino aumento della pressione nell'altoforno». «Le valvole bleeder - ha spiegato l'azienda - sono un sistema di sicurezza per gestire eventuali sovrapressioni» durante il funzionamento dell'impianto. «Dispiacendosi per l'episodio - si legge nella nota- Siderurgica Triestina ne ha dato comunicazione agli enti di controllo come previsto dall'Aia». E naturalmente «le cause che hanno portato all'evento sono al vaglio dei tecnici dell'altoforno, che applicheranno le possibili azioni correttive, di cui sarà data relazione agli enti di controllo».
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