Furto di pallet alla Ilcam di Cormons: tre arrestati
In manette due dipendenti dell’azienda e un camionista complice. Spariti materiali del valore di centinaia di migliaia di euro
![Un macchinario all’interno dello stabilimento Ilcam di Cormons](https://images.ilpiccolo.it/view/acePublic/alias/contentid/901911f3-3225-432b-8bac-015790f71e8e/0/furto_ada.webp?f=16%3A9&w=840)
Trafugavano pallet dall’azienda cormonese per la quale lavoravano e lo facevano con la complicità di un camionista di una ditta esterna. I due dipendenti infedeli e l’autotrasportatore sono stati arrestati in flagranza di reato dai carabinieri e condotti nel carcere di Gorizia dove sono stati trattenuti in custodia cautelare in attesa della convalida del fermo da parte dell’autorità giudiziaria. Al momento l’ipotesi di reato è quella del furto aggravato.
Le manette ai polsi di Vanni Plaino, John Bellusci e di Innocenzo Di Leone sono scattate martedì all’interno dell’impianto produttivo Ilcam di via Volta, ma la notizia è emersa soltanto venerdì 18 ottobre.
L’attività investigativa dei carabinieri del Comando provinciale di Gorizia è ancora in corso, ma secondo quanto è stato possibile ricostruire, per fare uscire i pallet dalla fabbrica, una volta scaricato il camion di Di Leone, in accordo con l’autotrasportatore residente a Mestre, Plaino e Bellusci ricaricavano il pianale del mezzo pesante con i bancali in legno usati.
I volumi complessivi di pallet sottratti sono ancora d’accertare, ma secondo le prime stime si parla di un danno complessivo di alcune centinaia di migliaia di euro. A uscire sottobanco dal magazzino sono state quindi più delle circa 150 unità intercettate nel corso dell’operazione di martedì. Sulla vicenda Silvano Zamò, amministratore delegato dell’azienda cormonese leader nella produzione di ante in legno, preferisce non sbilanciarsi: «Stiamo verificando da quanto andava avanti questa situazione. C’è un’inchiesta in corso. Vedremo in fase processuale».
Per il momento l’azienda, dunque, rimane alla finestra. Non prende altre iniziative. Per una realtà che, per quanto grande, ha da sempre riservato un’attenzione particolare nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori, lo shock è stato immenso: «Di certo non ci aspettavamo una cosa del genere da persone che lavoravano con noi da tantissimi anni – precisa Zamò –. Ci siamo rimasti tutti molto male, anche i nostri stessi dipendenti; questo perché siamo sempre stati disponibili al dialogo con chi aveva bisogno».
L’indagine è stata avviata in seguito alla constatazione che i numeri relativi ai bancali in legno non quadravano più e il “buco”, evidentemente, aveva assunto una dimensione troppo grande per ignorarlo. Il mercato dei pallet usati è florido. Ci sono aziende che li recuperano per rigenerarli e rimetterli sul mercato. Se un bancale nuovo ha un valore che, a seconda del legno utilizzato, può superare anche i 50 euro, un pallet usato può valere intorno ai 15 euro. Rimane quindi ancora da chiarire se i tre arrestati abbiano agito da soli, per interesse proprio, o se, invece, abbiano operato per conto terzi, appoggiandosi a un’organizzazione. —
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