Fvg, il ticket si paga. Ma Tondo contesta il governo

La Regione decide di impugnare la manovra nazionale davanti alla Corte costituzionale. I rincari scattano in “via transitoria” in attesa della sentenza

Sia pure a rilento, e' partito il pagamento del ticket (10 euro per la specialistica e 25 per i 'codici bianchi' di pronto soccorso) nella maggior parte delle sei regioni che ieri ne avevano annunciato l'applicazione. La prima a partire e' stata la Basilicata, unica regione a non avere il ticket per il pronto soccorso, dove la riscossione e' cominciata regolarmente, con qualche lamentela dei cittadini. Nel Lazio il mancato aggiornamento dei sistemi informatici ha fatto ritardare l'entrata in vigore dei ticket. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Sia pure a rilento, e' partito il pagamento del ticket (10 euro per la specialistica e 25 per i 'codici bianchi' di pronto soccorso) nella maggior parte delle sei regioni che ieri ne avevano annunciato l'applicazione. La prima a partire e' stata la Basilicata, unica regione a non avere il ticket per il pronto soccorso, dove la riscossione e' cominciata regolarmente, con qualche lamentela dei cittadini. Nel Lazio il mancato aggiornamento dei sistemi informatici ha fatto ritardare l'entrata in vigore dei ticket. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

TRIESTE La Regione impugnerà davanti alla Corte Costituzionale la manovra dello Stato per la parte riguardante i ticket sanitari. In attesa della pronuncia della Consulta, però, i cittadini del Friuli Venezia Giulia dovranno pagare i 10 euro su ogni ricetta e i 25 euro per le prestazioni da “codice bianco” al pronto soccorso.

Da quando? Dovrebbe essere questione di giorni, ormai: Insiel sta ultimando i dettagli tecnici. La decisione viene assunta nel giorno in cuiil ministro Fazio incontra la commissione Salute delle Regioni: Renzo Tondo riunisce gli assessori alle Finanze, Sandra Savino, e alla Salute, Vladimir Kosic, il direttore centrale Paolo Basaglia e il ragioniere generale Antonella Manca per decidere il da farsi. Si era ipotizzato un possibile intervento finanziario della Regione per calmierare gli effetti del superticket e invece la giunta sceglie lo scontro frontale (non il primo) con il Governo.

L’impugnazione sarà formalizzata venerdì, quando si riunirà la giunta. «Riconosciamo la gravità della situazione economica italiana per cui non sfuggiamo alle nostre responsabilità - premette Tondo - ed infatti riteniamo di aver già raggiunto importanti risultati riconosciuti dalla Corte dei Conti». Se da una parte c’è quindi la consapevolezza che ci sono dei conti pubblici da risanare, dall’altra, aggiunge Tondo, ricordando l’uscita del Friuli Venezia Giulia dal Servizio sanitario nazionale nel 1997, «la nostra azione vuole rilanciare con vigore l’autonomia in materia di sanità, per cui anche la Regione farà e sta già facendo la sua parte. Il governo può indicarci il principio ma non obbligarci a comportamenti di dettaglio, che sono nostra esclusiva competenza».

Del resto, continua Tondo, «contrariamente a quanto avviene in altre regioni italiane, i cittadini del Friuli Venezia Giulia non pagano alcun ticket sui farmaci. Ci batteremo in modo da poter scegliere, autonomamente, dove e come intervenire, nel rispetto del principio del contenimento della spesa pubblica». Il presidente assicura di avere «già dato mandato agli uffici di predisporre il fascicolo per la difesa dell’autonomia regionale e per il riconoscimento del nostro essere virtuosi, affinché i risparmi di spesa finora conseguiti vadano a favore dei nostri cittadini».

Ma, in attesa della pronuncia, i cittadini dovranno pagare i ticket: «Non possiamo non applicare la legge. E quindi - afferma Tondo - vi sarà necessariamente una transitoria applicazione dei ticket sia sul pronto soccorso che sulla specialistica, come del resto già avvenuto a seguito della Finanziaria del 2007, allora applicata dalla giunta Illy».

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