Il Galvani di Trieste diventa set: studenti protagonisti dietro le quinte di “Un anno di scuola”

Per oltre due mesi l’istituto ha ospitato le riprese del film di Laura Samani. I ragazzi coinvolti in regia, scenografia, backstage e casting grazie ai Pcto

Micol Brusaferro

 

«Il film “Un anno di scuola”, che sta registrando un grande successo, è stato girato per oltre due mesi all’interno dell’istituto Galvani, una grande soddisfazione per noi, anche perché qui c’è l’indirizzo legato alla produzione di audiovisivi, che tra i ragazzi ha un ottimo riscontro. E i nostri stessi studenti hanno fatto da supporto alle riprese, con un’esperienza unica e indimenticabile per tutti».

Così il dirigente scolastico del Galvani, Francesco Fazari, ricorda come la sede di via delle Campanelle è stata la location principale della pellicola ispirata al libro omonimo di Giani Stuparich, che ha visto il giovane attore triestino Giacomo Covi premiato per la sua interpretazione alla Mostra del Cinema di Venezia. Un lavoro della regista Laura Samani, prodotto da Nadia Trevisan e Alberto Fasulo per Nefertiti Film con Rai Cinema, e coprodotto da Thomas Lambert per Tomsa Films con Arte Cinema France.

L’istituto triestino, che tra le proposte formative conta sull’indirizzo “Servizi culturali e dello spettacolo”, non è stato solo un set, ma, grazie all’impegno del personale e dei ragazzi della scuola stessa, e grazie alla regista Samani e alla Fvg Film Commission-Promo TurismoFvg, ha visto il coinvolgimento attivo dei giovani, attraverso lo strumento dei Pcto, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, attraverso i quali gli studenti possono acquisire competenze pratiche, necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro.

I ragazzi del Galvani quindi hanno avuto piccoli ruoli in produzione, regia, scenografia, casting e backstage. Due ex studenti invece hanno operato come collegamento tra la scuola e la produzione, garantendo una comunicazione costante tra le parti. Nel progetto di Pcto si legge come abbia previsto «una interconnessione di due realtà, quella scolastica e quella professionale, rendendo l’esperienza unica, è la prima volta che nella nostra regione si realizza una progettualità che coinvolge in modo organico la scuola e l’industria audiovisiva».

I ragazzi sono stati impegnati nel dettaglio, nell’assistenza e appoggio nei reparti di produzione, nella regia, nell’assistenza in fase di casting, nella produzione del backstage e fotografie di scena, nell’osservazione della fase di realizzazione e analisi dei materiali tecnici usati dalla produzione e dai diversi reparti. E ancora nell’analisi della sceneggiatura e anche in altri aspetti come scenografia, costumi, trucco e parrucca, logistica e sul fronte delle comparse.

«Questa iniziativa – si legge in una nota diffusa alla fine del film dalla produzione – può essere considerata un modello virtuoso di interazione tra la Friuli Venezia Giulia Film Commission-PromoTurismoFvg, le produzioni e gli enti locali, dimostrando come la collaborazione tra istituzioni scolastiche e mondo del lavoro possa portare a risultati significativi, costituendo per i ragazzi un’opportunità di conoscenza dell’industria cinematografica e di possibile sbocco lavorativo, promuovendo, ancora una volta, il territorio come un hub di formazione nel settore audiovisivo».

Soddisfazione espressa anche dall’insegnante Martina Palaskov Begov, capo del dipartimento e tutor Pcto dei ragazzi, che sottolinea quanto gli studenti siano stati motivati ed entusiasti nel corso delle riprese.

L’indirizzo “Servizi Culturali e dello Spettacolo: produzioni audiovisive” del Galvani negli ultimi anni ha accolto tanti ragazzi che seguono lezioni e laboratori. Molti dei quali sognano proprio di lavorare nel mondo del cinema.

Il percorso quinquennale consente agli studenti di realizzare un prodotto audiovisivo con autonomia operativa e competenza professionale, di imparare linguaggi e le tecniche della comunicazione massmediale, e permette di acquisire anche una preparazione nell’ambito del montaggio, e della produzione ed elaborazione di immagini e suoni.

Riproduzione riservata © Il Piccolo