Gambe schiacciate sotto il peso del muletto

FOSSALON. Stava agganciando un carrello al muletto, quando il mezzo arancione a quattro ruote, che si trovava su un declivio sconnesso e scivoloso, lo ha travolto, schiacciandogli entrambi gli arti inferiori. A nulla sono valsi gli sforzi per contenere il sollevatore. Luciano Bagolin, imprenditore agricolo dell’omonima azienda di Fossalon, specializzata nella produzione di ortaggi, è finito a terra. Fortunatamente, nonostante lo choc, non ha perso conoscienza ed è riuscito a gridare con tutte le sue forze, attirando l’attenzione di un fratello nei paraggi, Severino, che è riuscito a dare l’allarme, scongiurando il peggio. L’uomo di 63 anni, vittima dell’incidente nei campi, è stato quindi elitrasportato all’ospedale di Udine, dove si trova ancora ricoverato per le fratture scomposte riportate alle gambe. Le sue condizioni fisiche, pur serie, non sarebbero ritenute gravi dai medici, che lo considerano fuori pericolo.
L’infortunio sul lavoro è avvenuto ieri attorno alle 10.30 in via Valle 9, nell’azienda agricola di cui il ferito è titolare assieme ad altri due fratelli e soci, Severino appunto e Ottorino. In tutto, coi nipoti, vi prestano opera sei persone. Quaranta ettari di terreno da sempre coltivati dalla famiglia, originaria del Veneto, dove i capostipiti lavoravano come mezzadri. Asparagi e fragole sono i prodotti di stagione più richiesti in questo periodo e ieri era una giornata di fatica come tante. L’imprevisto, invece, stava dietro l’angolo.
Luciano Bagolin, il minore dei fratelli, si trovava sulla striscia di terra che costeggia le prime serre, non distante dal pollaio e dai grandi magazzini. Era solo. Doveva compiere un’azione di routine, se vogliamo banale: agganciare al mezzo sollevatore un carrello. Qualcosa però è andato storto e il muletto lo ha schiacciato. Quando il fratello Severino è accorso sul punto dell’incidente si è trovato davanti a una scena impressionante, tant’è che a oltre un’ora di distanza dall’accaduto, mentre rendeva deposizione ai carabinieri del comando di Grado, cui sono affidate le indagini, appariva ancora molto provato.
Nonostante il panico, Severino - e poi assieme a lui il nipote Piercarlo - si è subito adoperato per liberare dalla morsa in cui era rimasto incastrato Luciano Bagolin. Ha preso una pala e ha iniziato a scavare una buca per far scivolare la vittima da sotto e sottrarla così al peso del mezzo meccanico, che la stava inesorabilmente schiacciando. Una mossa provvidenziale.
Negli stessi, drammatici istanti qualcuno stava già chiamando i vigili del fuoco, giunti a Fossalon con un mezzo dal distaccamento di Monfalcone, e il 118, arrivato con l’autoambulanza. Data la situazione delicatissima, gli operatori sanitari hanno stabilito di allertare l’elisoccorso, atterrato poi sui campi di erba medica dell’azienda Bagolin per trasportare all’ospedale di Udine l’uomo, che aveva entrambe le gambe fratturate al di sotto del ginocchio. Nel corso dell’intervento il 63enne non ha mai perso i sensi.
«È un imprenditore esperto ed è la prima volta, nella sua vita, che gli capita un simile incidente», ha riferito nell’immediatezza dei fatti Piercarlo Bagolin, ancora scosso per l’infortunio del parente. I vigili del fuoco hanno quindi provveduto alla messa in sicurezza dell’area. Sul posto anche i carabinieri, che indagano sulla dinamica dell’incidente, e gli uomini del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria, chiamati a redigere un’informativa sulla vicenda. Dell’infortunio è stata investita ieri, secondo prassi, la Procura col magistrato di turno, il pm Laura Collini. I carabinieri di Grado hanno provveduto a porre sotto sequestro il mezzo sollevatore, che al loro arrivo i vigili del fuoco avevano già isolato, transennandolo con la consueta fettuccia rossa e bianca.
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