Cucina d’avanguardia e sapori pop: Gambero Rosso celebra gli chef isontini

Tre forchette per Klugmann. A Dolegna il miglior agriturismo Fvg. Ma la vera sorpresa è Meja a Gradisca: le novità nella guida ristoranti d’Italia 2026

Luigi Murciano
Lo staff di Meja di Gradisca
Lo staff di Meja di Gradisca

Collio, Isonzo, Carso e Adriatico. C’è tutto il meglio del Goriziano, e si fa decisamente onore, nella “bibbia” della ristorazione italiana: la Guida Ristoranti d’Italia 2026 del Gambero Rosso, in uscita in questi giorni, fotografa una provincia minuta eppure performante ai massimi livelli in cucina, in cantina ed in sala.

Dodici i locali isontini segnati nella guida e ben sette quelli che hanno ottenuto una menzione speciale. A guidare l’eccellenza è, noblesse oblige, L’Argine a Vencò di Antonia Klugmann, inserito nell’olimpo dei 55 ristoranti in Italia a potersi fregiare delle “Tre forchette” (nonché menzione speciale per l’avanguardia e forchetta verde per la sostenibilità), con un sontuoso punteggio di 90.

A livello regionale, il Friuli Venezia Giulia conta solo altri quattro ristoranti con il massimo dei voti: Laite a Sappada, Harry’s Piccolo a Trieste e Agli Amici a Udine. Il locale di Dolegna del Collio si conferma insomma come uno dei templi dell’alta cucina italiana. La guida sottolinea come «la creatività e il rigore della chef si esprimano in piatti di profonda sensibilità, in costante dialogo con la natura e con le stagioni».

«Ogni giorno a Vencò cerchiamo di costruire con sincerità la nostra idea di cucina e di accoglienza – ha commentato Klugmann sui suoi canali –. È una soddisfazione che dedico a tutto il team da mia sorella Vittoria, al sous chef Alessandro Cornali, a tutta la squadra».

“Due forchette” per quattro locali. Con punteggio di 84 ecco Lokanda Devetak di San Michele del Carso, storico presidio di autenticità: il ristorante di Avgustin Devetak è definito «un’istituzione della ristorazione carsica, fedele al valore del lavoro e della memoria familiare».

Sempre con 84 punti si conferma un’istituzione come Al Cacciatore de La Subida di Cormòns della famiglia Sirk e dello chef Alessandro Gavagna, segnalati per la cucina e in particolare la selvaggina, e insigniti anche del titolo di Miglior cantina. Con un punteggio di 81 c’è gloria per Grado con la Taverna all’Androna dei fratelli Allan e Attias Tarlao, capace di «reinterpretare i sapori lagunari con eleganza e leggerezza, in un equilibrio tra tradizione marinara e modernità».

La prestazione più sorprendente è però certamente quella del ristorante Meja di Gradisca d’Isonzo, premiato come novità dell’anno a soli 12 mesi dall’apertura e valutato con 80 punti e le iconiche due forchette. È una delle più interessanti scoperte della guida, «un locale giovane e già maturo, capace di esprimere una chiara identità territoriale». A guidarlo sono lo chef Manuel Dal Ben, classe 2000, e il sommelier Nilo Franco, 1997: due professionisti cresciuti tra esperienze internazionali e maestri d’eccezione, fra cui la stessa Klugmann.

Il ristorante accoglie non solo gli ospiti degli hotel Franz e Trieste, ma anche il pubblico esterno, offrendo un’esperienza gastronomica raffinata, aperta e inclusiva. Franz e Trieste dal 2023 fanno parte di un unico polo alberghiero guidato dalle sorelle Marlene e Alessandra Isaia e diretto da Massimiliano Skocaj.

Tutti albergatori dal dna gradiscano: gli Skocaj alla terza generazione, e gli Isaia-Dal Ben, addirittura alla quinta. Franz e Trieste hanno saputo credere nel talento dei giovani: tra i piatti segnalati dalla Guida spiccano «gli gnocchi di cipolla ripieni di ciliegia con petali di rosa, il tempeh di ceci con fave di Sauris e l’estroso gelato al tarassaco con cioccolato bianco e zafferano».

Tornando a Dolegna, centra 79 punti – e il titolo di miglior agriturismo nella sezione Consigli – Ronchi Rò di Cime di Dolegna, frazione di Lonzano: «una finestra sul Collio con un ambiente moderno d’ispirazione agreste e uno chef patron, un ingegnere siriano, che si destreggia con preparazioni inusuali». Sono applausi anche per l’Osteria Agli Antenati di San Lorenzo Isontino, premiata per il miglior rapporto qualità-prezzo e l’ospitalità da vero anfitrione dell’oste Denis.

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