Gattorno, una vita spesa a favore della sanità

Negli ultimi anni della sua vita Sebastiano Gattorno preferì lasciare la casa Czeicke, di fianco alla chiesa di Sant’Antonio Nuovo, troppo rumorosa e trafficata, e si trasferì con tutta la famiglia in una villa con giardino in via Ciamician. È qui che nel trentesimo anniversario della morte la figlia volle posare il 10 marzo 1975 una targa commemorativa visibile al numero 11. «In questa casa morì Sebastiano Gattorno medico ginecologo illustre. Maestro d’insigni operatori la cui nobile vita fu tutta dedicata agli ospedali cittadini e alla generosa assistenza del prossimo». Poche parole che riassumono bene una vita spesa tra il Civico Ospedale di Trieste, il Sanatorio Triestino e il Burlo Garofolo.
Gattorno era nato a Trieste nel 1864, figlio di Francesco discendente di una famiglia di mercanti che si era trasferita da Genova già all’inizio del Settecento e di Nathalie Czeicke, ultimogenita di una famiglia di slesiani arricchitisi a Trieste col commercio di tessuti. Quello che ancor oggi si chiama vicolo Gattorno, sulle pendici di Scorcola, segnava il confine della campagna di questa famiglia con i vasti terreni della famiglia Czeicke che si estendevano tra l’odierna salita Trenovia e via Commerciale. Un muro divideva le due proprietà, alto ma non tanto da impedire gli incontri tra Francesco e Nathalie che si sposarono nel 1860. Nel 1861 nacque la prima figlia Marina; tre anni dopo Sebastiano. Alla morte della madre Nathalie nel 1868 la figlia fu adottata dagli zii Dimmer e Sebastiano con il padre, venduta a malincuore la villa Gattorno di Scorcola, si trasferì nella adiacente villa Czeicke. Da ragazzo Sebastiano preferiva la caccia tra Banne e Borgo Grotta Gigante allo studio, ma finito in collegio mise la testa a posto e si laureò in medicina a Graz dove conobbe anche Anna, che sarebbe diventata sua moglie.
Fondamentale per la carriera di Gattorno fu il tirocinio a Vienna alle dirette dipendenze del professor Chroback, direttore della clinica ostetrico-ginecologica e considerato uno dei luminari della scuola viennese. Al suo rientro a Trieste nel 1891 Gattorno fu subito assunto come aiuto nella divisione maternità e scuola di ostetricia diretta da Egidio Welponer. Numerosi poi i viaggi di studio in Germania, Svizzera e ancora a Vienna. Nel 1898 fu chiamato a dirigere il neocostituito reparto di ginecologia del civico ospedale di Trieste – l’odierno Maggiore - e più volte lamentò la mancanza di una università italiana a Trieste. Venne chiamato a dirigere anche il Sanatorio Triestino che, fondato dal primario Escher e dal professor Welponer nel 1896, languiva e non rendeva economicamente. Sotto la direzione di Gattorno già nel 1912 si elaborò un piano di ampliamento della struttura e la mente instancabile di Gattorno aveva anche accarezzato l’idea di comprare una grande campagna a Melara per soddisfare i bisogni alimentari del Sanatorio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo