Generare organi umani negli animali: è davvero etico?

TRIESTE Hiromitsu Nakauchi, un biologo delle cellule staminali alla Stanford University in California e all’Università di Tokyo in Giappone, finalmente potrà coronare il suo sogno: crescere organi umani nei maiali, generando embrioni chimerici tra le due specie. Il 1 marzo scorso il Ministero della Scienza giapponese ha rilasciato il permesso per eseguire questi esperimenti, finora bloccati dai comitati etici.
Le statistiche negli Stati Uniti indicano che ogni ora 6 persone vengono aggiunte alla lista dei pazienti che necessitano un trapianto; di quelli già in lista, 22 ne muoiono ogni giorno per mancanza di un organo da trapiantare. Per ovviare a questa drammatica situazione, una decina di anni fa si è fatta strada l’idea di generare organi umani negli animali. Nakauchi fu il primo a dimostrare che questo era possibile. Nel 2010, impiantò cellule staminali di ratto in un embrione di topo modificato geneticamente per non essere in grado di formare il pancreas; nacquero topi in cui quest’organo era di fatto formato da cellule di ratto. Nel 2017, ancora Nakauchi osservò come anche il contrario fosse possibile, ottenendo ratti con pancreas di topi e mostrando come da questi organi si potessero trapiantare le isole di cellule che producono l’insulina.
Sempre nel 2017, un altro gruppo al Salk Institute di San Diego, guidato da Carlo Ipsizua Belmonte, riportò che con la medesima tecnologia si potevano impiantare cellule staminali umane in un embrione di maiale. Nonostante 90 milioni di anni di evoluzione ci separino dai maiali, le nostre due specie condividono gran parte delle proprietà biologiche e, rilevante per i trapianti, gli organi sono largamente compatibili dal punto di vista anatomico. Ecco allora lo scenario che si prospetta: da un paziente diabetico viene prelevata una cellula della pelle o del sangue; questa viene convertita in una cellula embrionale staminale, che viene quindi inserita in un embrione di maiale le cui cellule hanno un difetto genetico che impedisce loro di generare il pancreas; il maiale che nasce alla fine della gravidanza ha quindi un pancreas umano identico a quello del paziente, pronto per il trapianto.
Ammettiamolo: queste chimere uomo-animale sono affascinanti dal punto di vista medico ma altrettanto preoccupanti. Cosa succederebbe utilizzando la stessa procedura in un maiale che non genera gli organi sessuali, o in un uno in cui è difettosa la formazione del cervello? Sarebbero le cellule umane a generare questi organi? Per ora, il National Institutes of Health degli Stati Uniti mantiene il divieto di utilizzare fondi pubblici per questi studi su chimere uomo-animali, almeno fino alla risoluzione di questi dilemmi etici. –
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