Gioielleria di Cervignano presa a mazzate

Svegliato il proprietario che abita al piano di sopra. La banda di ladri non ha smesso di colpire le vetrine
Bonaventura Monfalcone-29.12.2015 Tentativo di furto-Via Roma-Cervignano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-29.12.2015 Tentativo di furto-Via Roma-Cervignano-foto di Katia Bonaventura

CERVIGNANO. La Bassa friulana torna nel mirino della “banda delle gioiellerie”. L’altra notte verso le 2.30 al laboratorio orafo “Il Crogiolo” di Cervignano, nella centralissima via Roma, i malviventi hanno tentato di mettere a segno un altro colpo. I ladri, quattro persone con il volto coperto da un passamontagna, hanno provato a sfondare la vetrina anti-proiettile con alcune mazze. La stessa dinamica utilizzata, sabato notte, per rapinare la gioielleria “Silvano Osso” di borgo Cividale, a Palmanova. Stesso modus operandi anche per il colpo messo a segno qualche settimana fa alla gioielleria di via Gemona, a Udine.

Molto probabilmente si tratta sempre della stessa banda. Ma a differenza di quanto accaduto nella città stellata, dove i malviventi erano riusciti a entrare nella gioielleria e arraffare tre vassoi colmi di monili d’argento, a Cervignano la rapina non è andata a buon fine. Il proprietario del negozio, Alfonso Mansi, che abita al piano di sopra, è stato svegliato di soprassalto dai colpi delle mazze sul vetro. Si è affacciato alla finestra e ha visto la banda all’opera. «Ho sentito i colpi - racconta Mansi - Avevano delle mazze e continuavano a battere sul vetro, con una violenza inaudita. Erano in quattro, vestiti con abiti scuri. Mi sono affacciato alla finestra e li ho visti mentre tentavano di rompere il vetro. Ho iniziato a urlare e loro, incuranti di tutto, hanno continuato a colpire le vetrine». E aggiunge: «Sono andati avanti per diversi minuti mentre io continuavo a inveire - aggiunge - poi sono scappati a piedi verso piazza Unità. Avrei voluto scendere per fermarli, ma mia moglie me lo ha impedito. A posteriori è stato meglio così». Non è la prima volta che il laboratorio orafo di via Roma viene preso di mira. «Era già accaduta una cosa simile alcuni anni fa - ricorda Mansi - Speriamo davvero non si ripeta più. Per fortuna non sono riusciti a rubare niente ma la vetrata stava per rompersi, non so per quanto tempo ancora avrebbe retto. Siamo preoccupati, non si sa più cosa fare per difendersi».

La tentata rapina ha messo in allarme i negozianti di via Roma. Francesco Pettorossi, titolare della gioielleria “Re Mida”, fa notare che, in questi casi, il problema maggiore è rimediare al danno. «Quando succedono queste cose, per sistemare tutto è necessario lavorare ore. Il disagio più grande è proprio questo». (e.m.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo