Giovanni, una tesi sul trasporto intermodale delle merci

Un voto da 110 e lode, 25 anni e la passione per i trasporti intermodali: il suo nome è Giovanni Panasiti, laureatosi qualche giorno fa e originario del capoluogo giuliano. Il Porto di Trieste e così l’Italia hanno colpito il suo cuore.
Si è laureato qualche giorno dopo un lungo curriculum all’insegna dei trasporti e del mare, sempre con il massimo dei voti…
Sì, ho iniziato con il nautico per finire ora con la specialistica in Scienze Economiche discutendo la tesi su “Il trasporto intermodale marittimo delle merci: il confronto fra il porto di Trieste ed il porto di Brema/Bremerhaven”. Ho sempre avuto la passione per il mondo del mare, ho fatto canottaggio e vela.
L’ultima tesi in particolare come l’ha sviluppata?
Mi occupo di trasporto intermodale, ferroviario e marittimo all’interno della società Samer e Co. Shipping spa dal 2015. Così mi sono focalizzato sulle politiche europee a sostegno dell’intermodalità, reputata tra le soluzioni migliori per incrementare la sostenibilità dei trasporti, oggi troppo focalizzati su strada. Ho fatto un confronto tra il porto di Trieste, il principale porto ferroviario italiano, e quello di Brema, un caso virtuoso per l’intermodalità marittima ferroviaria. Sono un esempio da seguire, ma il modo in cui si muove ora l’Authority dimostra ottime prospettive attraverso le buone politiche e le iniziative future.
Dopo la triennale ha trovato subito un impiego: come ha fatto a conciliare studio e lavoro?
Per un periodo ho solo lavorato e studiato e basta. Ho fatto anche turni di notte, non è stato felice. Per la tesi ho preso un periodo di aspettativa perché volevo farla bene. L’ho scritta in un mese e mezzo, d’altronde sono abituato a lavorare 7 su 7 e quindi ero preparato.
In tutto ciò insegue anche la passione della danza…
Sì, da vent’anni pratico la danza sportiva, latino-americana, solo da competizione. Tutto è successo perché un mio vicino di casa all’epoca iniziava un corso per bambini e io vi ho partecipato. Agonismo e competitività mi sono sempre piaciute. Questo è uno sport completo, non solo atletico ma fatto anche di una componente artistica.
Ho vinto diversi titoli, tra cui quello di vice campione italiano del circuito coppa Italia. Mi allenavo 14 ore alla settimana nella scuola a Re di Puglia, ora otto. Con una laurea in tasca con 110 e lode dopo aver discusso una tesi così tecnica probabilmente a Giovanni si schiuderanno nuove porte anche se ha già un buon lavoro.
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