Giri di valzer in abiti storici per Massimiliano e Carlotta

Pubblico delle grandi occasioni per assistere ai festeggiamenti sulle note di Strauss La direttrice Fabiani: «Questo luogo è un concentrato della cultura europea dell’800»

C’è un filo sottile che lega la festa della Repubblica al Castello di Miramare. Un abito tricolore come quello vestito per l’occasione dai fiori che decorano la fontana principale del Parco. Era infatti il 2 giugno del 1955 quando fu inaugurato e aperto al pubblico il museo storico dall’allora soprintendente Benedetto Civiletti, al termine dell’operazione di restauro che interessò il Castello, i giardini e le Scuderie. A distanza di 60 anni, l’anniversario è stato festeggiato con una cerimonia che ha ricreato l'atmosfera ed il fascino della Mitteleuropa. Un evento iniziato con l’alzabandiera solenne sulla torretta del Castello e con il saluto delle autorità presenti, tra cui il vicepresidente della Provincia Igor Dolenc. «Un modo per ricordare come il senso della cultura per tutti si coniughi perfettamente con la festa della Repubblica» - ha sottolineato Luca Caburlotto, direttore Polo Museale Fvg, mentre la direttrice del Museo Rossella Fabiani ha evidenziato come «in questo luogo sia rappresentata il patrimonio della cultura di metà '800 in Europa: un sito che incarna storia e tradizione e dunque la nostra memoria, che va conservata e valorizzata».

Il momento clou della manifestazione è stato il Gran Ballo in omaggio agli arciduchi Massimiliano e Carlotta, che ha visto le evoluzioni e le coreografie disegnate da undici coppie di danzatori che si sono esibiti in abiti d'epoca sulle note delle più celebri composizioni della famiglia Strauss. Un momento particolarmente suggestivo ed apprezzato dalla folta cornice di visitatori di Miramare che ne hanno approfittato per scattare foto ricordo di quello che è stato a tutti gli effetti un salto all'indietro nel tempo, grazie al gruppo triestino della Società di Danza. «Il nostro obiettivo è quello di diffondere la pratica di danze europee ottocentesche e di ricreare le atmosfere suggestive del passato - ha spiegato Carla Collina, insegnante danza storica ottocentesca e presidente gruppo triestino Società di Danza -. Tutti i nostri danzatori nella vita fanno altri mestieri, ma sono uniti da un'unica grande passione».

Quello di ieri, concluso con un brindisi a base di bollicine offerto dall'azienda Parovel di Bagnoli della Rosandra, è stato solo un antipasto del piatto forte previsto per sabato pomeriggio, quando, sempre nella cornice di Miramare, ci sarà l'esibizione di un centinaio di danzatori provenienti da tutta Italia. Tra le altre iniziative legate alle celebrazioni, sono previste mostre, lezioni, conferenze e giornate dedicate alla conservazione delle dimore storiche. (p.pit.)

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