Gorizia, andamento lento Mercato vivace a Monfalcone

Il presidente di categoria Sardelli: «Nella Destra Isonzo il numero delle compravendite è salito ma senza grandi picchi. Alta la domanda per gli affitti»
Di Francesco Fain

«Andamento lento». Il titolo di un’ormai lontana hit di Tullio De Piscopo inquadra alla perfezione il momento che sta attraversando il mercato immobiliare a Gorizia, intesa come città.

I progressi delle compravendite su scala provinciale hanno, infatti, come “motore” Monfalcone «dove il mercato sta tirando molto bene. La presenza del cantiere e di migliaia di trasferisti - il ragionamento di Pierluigi Sardelli, presidente della Fiaip - fa sì che la richiesta di abitazioni sia sostenuta in quella città. Il 2016 ha dimostrato un aumento delle vendite immobiliari soprattutto per gli appartamenti che hanno un valore sotto i 100.000 euro anche da parte di cittadini stranieri, mentre parecchi sono ancora gli invenduti in cantieri ormai chiusi da anni. Sempre alta la richiesta di affitti anche da parte di società per i loro dipendenti, a seguito delle firme sui contratti di fornitura per le nuove commesse di Fincantieri».

Gorizia

senza picchi

Sin qui, lo spaccato monfalconese che evidenzia una certa vivacità che porta ottimismo. E Gorizia? «Gorizia vede aumentare il numero di compravendite ma a ritmo assai più blando. Come da tradizione. Indiscutibilmente, va meglio rispetto agli anni passati ma non ci sono certamente picchi o exploit», commenta Sardelli. Che aggiunge: «I primi mesi dello scorso anno erano partiti bene, con dati in crescita evidente, poi, con il passare del tempo, lo slancio positivo si è rallentato. Da ribadire che i prezzi sono già storicamente tra i più bassi d’Italia».

E così tornano utili certe considerazioni dello stesso Sardelli contenute nell’ultimo borsino immobiliare. «Naturalmente, per acquistare le case, è necessario avere un lavoro e la sicurezza economica e psicologica che ne consegue: elementi di questi tempi difficili da ottenere e ciò continua a penalizzare la nostra regione e la nostra provincia soprattutto. Le realtà industriali e commerciali sono sempre di meno e quelle poche con continue minacce di crisi».

Insomma, il discorso ruota sempre attorno al medesimo concetto: Gorizia offre scarse (se non nulle) possibilità occupazionali ed è chiaro che un giovane ci pensa su un migliaio di volte prima di mettere su casa da queste parti. «È questo, in conclusione, il motivo per cui nella provincia di Gorizia siamo stati in ritardo sulla ripresa del numero delle compravendite, rispetto il resto del territorio regionale e nazionale ed è questa quindi la strada che la nostra politica deve percorrere. Creare occupazione, creare benessere e infondere la tranquillità psicologica che crei i presupposti per cui le coppie riacquistino l’ottimismo ed i presupposti necessari requisiti per poter formare una famiglia che non può che crescere sotto il tetto di una casa», il ragionamento di Sardelli.

Il mattone

come investimento

Sul fronte delle compravendite, poi, conforta «il dato che, nonostante la congiuntura del momento, ancora piuttosto complessa, il “mattone” ha fatto registrare un buon incremento. La richiesta è rivolta, soprattutto, a un prodotto medio-piccolo con standard qualitativi non troppo sofisticati, oppure di alto livello, costruzioni di pregio dotate di ogni comfort tali da soddisfare anche i clienti più esigenti. Nell’acquisto delle seconde case generalmente non si fa ricorso al credito, e, in un periodo in cui gli istituti Bancari non favoriscono la politica del credito, sta a significare che la casa è e sarà sempre un bene rifugio tra i più sicuri poiché chi decide di acquistare seconde case lo fa con i propri risparmi».

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