A Gorizia aumentano le tariffe di mense e scuolabus
Rincari in vista anche per le rette degli asili nido. I cittadini saranno chiamati a coprire il 59% della spese contro il 56% del 2024
Costano parecchio ma sono servizi essenziali. Per garantirli il Comune di Gorizia sborserà nel 2025 qualcosa come 8.601.155,17 euro (dati del Bilancio preventivo in discussione in Consiglio). E riuscirà ad incassare, grazie alle cosiddette “tariffe per i servizi a domanda individuale”, 5.078.600 euro. Insomma, si registrerà un deficit di 3,5 milioni.
La percentuale
La copertura dei costi di questi servizi garantita dalle tariffe sarà del 59,05% contro il 56,23% dell’ultimo bilancio consuntivo. Il resto dovrà metterlo il Comune. Solo una voce è in attivo, nel senso che le entrate superano le uscite: si tratta dei servizi cimiteriali con entrate pari a 250 mila euro e uscite di 215,988 euro. Significa che c’è un guadagno visto che la percentuale di copertura è del 115,75%.
All’opposto, il minor tasso di copertura da tariffe e altre entrate arriva dal servizio scuolabus: entrano 20.000 euro (corrispondenti al 16,33% della spesa complessiva) e escono 122.461,06. A seguire, le mense scolastiche, altro servizio essenziale ma sicuramente non redditizio per il Comune. Le famiglie pagheranno, nel 2025, 428.000 euro sui 1.393.013,57 euro di costo complessivo del servizio. Anche per le materne comunali il contributo del Comune è molto elevato, considerando che, a fronte di una spesa di 641.427,05 euro, le entrate ammontano a 252.500, poco meno del 40%. Non sono da meno le strutture culturali, come il museo al Castello: costerà al Comune nell’anno della Capitale europea della cultura 543.953,33 contro un’entrata di 220.000.
Il welfare
In grande ripresa la casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico: sino a qualche tempo fa, quando non era ancora una struttura (anche) per non autosufficienti, costava grossomodo 2 milioni e ne entrava, di rette, soltanto uno. In pratica, per un euro sborsato dalle famiglie delle persone ospitate all’interno, il Comune contribuiva con un altro euro, più qualche centesimo. E questo fenomeno è andato avanti per parecchio tempo. Nel 2025, l’ente guidato da Rodolfo Ziberna si ritroverà, invece, con entrate pari a 2.160.100 euro e spese che si attesteranno a quota 2 milioni 666.880 con un grado di copertura assicurato dalle rette del 81,01%. Proseguendo: per i doposcuola entreranno 134.000 su una spesa complessiva di 376.727,51 (35,57% di copertura da tariffe); per gli asili nido entrate di 675.000 su un monte di 1.303.423,79 (51,79%); per il PalaBrumatti gli utenti pagheranno 35.000 euro su una spesa complessiva di 57.760,09 (60,6%); per il teatro Verdi ammonteranno a 904.000 euro le entrate su un costo complessivo di 1.279.910,96 (70,63%).
Gli aumenti
«Per i servizi a domanda individuale - spiega l’assessore comunale al Bilancio, Paolo Lazzeri - sono state confermate le tariffe applicate nel precedente anno, ad esclusione di alcuni servizi che sono aumentati». Come evidenziato dall’aumento dell’incidenza delle tariffe. —
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