Gorizia, cassa integrazione quadruplicata in un mese

A febbraio concesse oltre 700mila ore contro le 180mila di gennaio. Isontino maglia nera in regione per il maggiore incremento. A picco il settore meccanico
Di Francesco Fain

Una crescita talmente abnorme e anomala da indurre la Provincia a fare un supplemento d’indagine, visto che non credeva ai suoi occhi. E, alla fine, il responso è stato confermato: la cassa integrazione nell’Isontino è quadruplicata e non da un anno all’altro ma... da un mese all’altro. E non ci sono errori statistici, è proprio così.

Le statistiche

nel dettaglio

A febbraio le ore di cassa integrazione concesse in provincia di Gorizia sono state 702.247 in un quadro regionale di 2.900.089 ore distribuite. Un mese prima, a gennaio, il dato si era assestato a 180.688 ore mentre, nel febbraio 2013, non si era superata quota 202.082. «In un primo momento, ho pensato ad uno sbaglio - ammette nitidamente l’assessore provinciale alle Politiche attive del lavoro, Ilaria Cecot -. Mi sembrava impossibile che da un mese all’altro si fosse verificato un incremento così consistente di questa tipologia di ammortizzatori sociali. Ho chiesto allora alla Regione di effettuare un supplemento di indagine e il responso è stato lo stesso. Il mio commento? La situazione è pesantissima, altro che ripresa, altro che ottimismo per il futuro. Qui è seriamente a repentaglio la tenuta del mercato occupazionale isontino».

Delle oltre 700mila ore concesse, 598.865 riguardano la cassa integrazione straordinaria, 58.109 quella ordinaria e 45.273 quella in deroga. A Udine, che ha un impianto industriale di ben altro tipo, le ore di cassa integrazione sono state 1.142.058 mentre a Trieste hanno raggiunto, sempre nel febbraio scorso, quota 157.226, peraltro in consistente calo rispetto a gennaio quando questo provvedimento raggiunse quota 396.810 ore. Illuminante è la lettura del grafico in alto che illustra tutte le dinamiche degli ammortizzatori sociali in regione e nei quattro capoluoghi della Provincia.

I motivi

dell’incremento

Ma qual è il settore che maggiormente ha sofferto e che ha beneficiato della cassa integrazione? Nei giorni scorsi, l’assessore provinciale Cecot ha incontrato i sindacati: nella fattispecie Gianpiero Turus (Fim Cisl), Thomas Casotto (Fiom Cgil) e Luca Furlan (Uilm Gorizia). E sono emerse con forza le difficoltà in cui si dibatte il comparto metalmeccanico: dalla Astrel di Mossa alla Mipot di Cormòns, passando per la Ondulati & Imballaggi Friuli, non si contano più le aziende con sede nell’Isontino costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali. Sì, il settore indiscutibilmente più in sofferenza è quello della meccanica, che da solo assorbe oltre il 90 per cento del totale delle ore di cassa integrazione erogate in provincia. In favore delle realtà produttive di questo settore sono state concesse a febbraio ben 597mila ore di cassa integrazione straordinaria, 280mila delle quali destinate al personale impiegatizio. Un discorso a parte merita anche il settore artigiano della metalmeccanica: un comparto in fortissima crisi e che fa molta meno “notizia” rispetto i grandi stabilimenti poiché è un mondo formato da piccole aziende. Ha subito in questi anni delle perdite che considerate nel loro complesso danno dei numeri altissimi pari se non di più rispetto ai grandi nomi.

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