Gorizia, “Contea” ha chiuso i battenti. Oreti: «Esperimento riuscito»

GORIZIA Ha salutato con il sorriso, “Contea”, grazie a un weekend in gran parte risparmiato dalla pioggia che ha permesso alla gente di uscire di casa, e dato appuntamento alla prossima primavera per l’edizione “uno”, dopo quella “zero”. Nella mattinata di ieri era stata raggiunta quota 6.500 registrazioni per l’accesso, un risultato positivo considerati i tanti ostacoli da affrontare. «Possiamo dire che l’esperimento è riuscito, soprattutto tenendo conto del poco tempo avuto a disposizione per organizzare l’evento, del maltempo e del Covid – commenta l’assessore a Cultura e Turismo Fabrizio Oreti -. Contea è un format nuovo, ma che ha dimostrato di piacere e dalle prossime settimane lavoreremo per riproporlo ogni anno a fine aprile, in occasione del compleanno della città».
Sul fronte culturale, ieri ad attirare l’attenzione del pubblico sono stati sicuramente i due appuntamenti che nella Tenda Mainardo fungevano anche da prologo del festival “Alienazioni”, ovvero quello del mattino con il medievalista Angelo Floramo (che ha ripercorso il passato lontano della Contea di Gorizia, terra di confine e contaminazioni culturali e linguistiche per eccellenza) e quello del pomeriggio con Paolo Mieli, che ha presentato il suo libro “La terapia dell’oblio. Contro gli eccessi della memoria”. Ma curiosità l’hanno suscitata pure le rievocazioni storiche in costume d’epoca o le proposte musicali al femminile che hanno chiuso la serata.
In molti hanno scelto poi di gustare le specialità enogastronomiche proposte dal “villaggio” di piazza Battisti che, a pranzo e a cena, contava pochi tavoli liberi. Tra i piatti più gettonati, sicuramente gli gnocchi con susine e i chifeletti di patate dello stand di “Smilevents” (dove hanno riscosso successo gli show cooking e ieri era possibile anche provare il tipico strucolo in straza), ma per gli appassionati di carne sono risultate irresistibili le costolette di maiale proposte dal chiosco sloveno. Il tutto innaffiato dai vini del Collio e della Brda e dalle birre artigianali goriziane di “Antica contea”. —
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