Gorizia, l’acqua del rubinetto piace sempre di più e abbatte la plastica

GORIZIA L’acqua di rubinetto, quella “del sindaco” come si suol dire, che oltre ad essere buona è sicura e controllata come e più di quelle minerali, piace ai goriziani. Sempre più, con l’ambiente che evidentemente ringrazia.
Lo può constatare quotidianamente Irisacqua, la società che gestisce il servizio idrico integrato per i 25 Comuni dell’Isontino, e che a Gorizia lo scorso anno ha registrato un consumo totale di 2.685.922 metri cubi d’acqua da parte dei cittadini. In pratica, una media di 214,3 litri al giorno per abitante, con un trend sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Certo questo dato comprende tutte le utenze, tanto quelle domestiche, che rappresentano il 63,4% del totale, sia quelle non residenziali, ovvero industrie, attività commerciali, ricettive e ristorative, ospedali, ma la sostanza è che ormai da diversi anni i cittadini del capoluogo isontino hanno imparato a “fidarsi” dell’acqua di rubinetto – chissà, anche per una questione economica, in tempi di crisi, visti i costi inferiori, o magari per una maggiore sensibilità ambientale – e a sceglierla spesso al posto della tradizionale acqua in bottiglia.
Anche perché, a differenza di quel che accade talvolta in altre città, l’acqua della rete goriziana è buona. Dove per “buona” si intende gradevole di sapore (questo resta soggettivo, è chiaro, ma particolari lamentele ad Irisacqua non sono mai arrivate in tal senso), ma sopratutto di ottima qualità, visto che come sottolinea l’azienda «come caratteristiche chimico-fisiche l’acqua di tutta la nostra rete e al pari, se non superiore, di tutte le più rinomate acque in bottiglia». Le analisi dicono infatti che contiene più calcio, potassio e magnesio, ma è particolarmente povera di sodio. Inoltre, spiegano da Irisacqua, «la quantità di disinfettati che immettiamo in rete è quella minima prevista dalla legge, non c’è necessità di aggiungere nulla in più».
Irisacqua serve tutto il territorio provinciale (di 446 chilometri quadrati) con una rete acquedottistica, di adduzione e distribuzione pari a 1.067 chilometri, che viene controllata nel corso dell’anno da operatori specializzati attraverso 250 prelievi.
L’aumento della fiducia dell’utenza è legato però anche alle campagne che la società conduce sul territorio per promuovere la tutela del bene-acqua, come quella condotta nelle scuole isontine. A Gorizia poi, ma anche a Grado, Monfalcone, Villesse, Turriaco, Staranzano, Fogliano, Mossa, Capriva e Mariano, i cittadini hanno fatto conoscenza con le fontanelle mobili di Irisacqua. Tanto per fare un esempio particolarmente significativo, durante l’ultima e al solito affollata edizione di Gusti di frontiera gli erogatori di Irisacqua hanno distribuito la bellezza di 60 mila litri di acqua, l’equivalente di 120 mila bottigliette di plastica da mezzo litro che, altrimenti, sarebbero state distribuite e dunque immesse nell’ambiente.
«Gli erogatori rappresentano contemporaneamente un servizio e un messaggio – dice Gianbattista Graziani, amministratore unico di Irisacqua –. Il servizio è quello di fornire una comoda fonte di acqua in occasione di eventi o in luoghi particolari, con i Comuni che possono sempre richiedere gli erogatori. Il messaggio è che l’acqua della nostra rete è buona, sicura, economica ed anche ecologica. Inoltre ha un doppio vantaggio rispetto alle bottiglie. Arriva direttamente nelle nostre case e costa meno sia alle persone che all’ambiente: più acqua di rete significa meno bottiglie di plastica e meno camion necessari al loro trasporto».
Un messaggio, questo, che pare essere stato colto dai cittadini, visto che, spiega ancora Graziani, «il successo degli erogatori nel loro “tour estivo” è stato superiore alle nostre aspettative, le persone li utilizzano con piacere» . –
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