“Gorizia porta d’Italia per il mondo slavo”, parole di Wojtyla

“Gorizia, situata all'incrocio di correnti di pensiero, di attività e di molteplici iniziative, sembra svolgere una singolare missione. Quella di essere la porta dell'Italia, che pone in comunicazione il mondo latino con quello slavo: porta aperta sull'est europeo e sull'Europa centrale”. Queste parole, pronunciate da Papa Giovanni Paolo II in piazza Vittoria, a Gorizia, il 2 maggio 1992, sono messaggio attualissimo ancor oggi, per la nostra città. Anche per questo sono state scelte per comparire sulla targa scoperta ieri nella piazza, su una delle pareti laterali della Prefettura, per ricordare la visita di Wojtyla a Gorizia. Proprio ventun anni dopo, anche se inizialmente le intenzioni del Comune e dell'Arcidiocesi erano quelle di festeggiare il ventennale, lo scorso anno, ma, come ha ricordato durante la breve cerimonia di ieri il sindaco Romoli, «abbiamo preferito aspettare un anno, perché 12 mesi fa eravamo in piena contesa elettorale. Oggi ricordiamo un grande Papa e soprattutto un grande uomo capace in particolare di coniugare la bontà con la fermezza dei principi, valori che tutti noi oggi dovremmo riscoprire. Poi la parola è passata al vescovo Redaelli, che ha sottolineato l’attualità del messaggio di Papa Wojtila. A scoprire la targa è stato con Romoli monsignor Piero Marini, per anni accanto a Giovanni Paolo II come Maestro delle cerimonie liturgiche pontificie, ed oggi presidente del Pontificio Comitato per i congressi eucaristici internazionali. (m.b.)
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