Gorizia, smantellato traffico di prodotti cinesi falsi, ma con l'indicazione "vera pelle"

La Guardia di Finanza di Gorizia, nel contesto dell’attività di monitoraggio delle merci che dai valichi di confine con la Slovenia vengono introdotte nel territorio nazionale dopo essere state sdoganate nei Paesi limitrofi, ha scoperto e bloccato un traffico internazionale di prodotti, riportanti la falsa indicazione “vera pelle”, importati dalla Cina e destinati alla vendita in alcuni negozi, gestiti da soggetti di nazionalità cinese, ubicati a Milano e Sesto Fiorentino (FI).
Le indagini sono scaturite da un fermo, durante un posto di controllo predisposto a Gorizia, nei pressi del valico di Sant’Andrea, di un autoarticolato proveniente dalla Repubblica Ceca con a bordo accessori di abbigliamento, venduti da una società con sede a Ningbo (Cina, provincia dello Zhejiang) ad un’impresa con sede a Praga al prezzo di € 6.474,80 e da questa, a sua volta, ceduti ad una ditta cinese con sede legale a Roma e luogo d’esercizio a Prato al prezzo di € 10.074,80.
Il basso valore della merce trasportata ha indotto le fiamme gialle goriziane a più approfonditi controlli circa le caratteristiche qualitative dei prodotti (importati attraverso il porto di Capodistria, in Slovenia), pronti per essere commercializzati in due importanti piazze d’Italia (Milano e la provincia di Firenze). La merce trasportata era costituita da 3.600 portafogli da uomo e 3.000 portachiavi con impressa la dicitura “vera pelle”, pur essendo realizzati, in modo evidente, con materiali sintetici.
Tali accessori, pertanto, sono stati sottoposti a sequestro probatorio, da parte dei militari della Compagnia di Gorizia perché importati in violazione dell’art. 517 (vendita di prodotti industriali con segni mendaci) del codice penale, che punisce, con la reclusione fino a due anni e la multa fino ad € 20.000, chiunque pone in vendita o mette altrimenti in circolazione prodotti industriali con nomi, marchi o segni distintivi nazionali o esteri, atti a indurre in inganno il compratore.
L’Unione Nazionale Industria Conciaria, con sede a Milano, ha successivamente confermato i sospetti delle fiamme gialle goriziane, riferendo che i materiali dei prodotti in sequestro erano di natura sintetica e che la presenza della pelle era inesistente o in percentuale minimale rispetto alla superficie totale degli accessori.
Le successive indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia, dott.sa Valentina Bossi, e le conseguenti perquisizioni locali e domiciliari, eseguite tra le province di Roma, Milano, Firenze e Prato, hanno permesso di individuare i negozi, ubicati a Milano e Sesto Fiorentino (FI), presso cui sarebbero stati posti in vendita i prodotti realizzati in Cina, permettendo di sequestrare documentazione commerciale ed ulteriori 365 articoli della medesima tipologia di quelli sequestrati a Gorizia (per un totale di 6.965 pezzi, sommando i sequestri effettuati a Gorizia, Milano e Sesto Fiorentino).
L’attività investigativa ha inoltre consentito di accertare che l’impresa, con sede a Sesto Fiorentino, nei primi cinque mesi del 2016, ha commercializzato all’ingrosso 18.651 portafogli recanti la falsa attestazione “vera pelle”, distribuendoli a commercianti sia italiani (ubicati tra le province di Firenze, Pisa, Livorno, Verona, Palermo, Padova) che esteri (con sede in Bulgaria, Austria, Belgio, Macedonia, Grecia, Slovenia, Spagna, Romania, Germania, Francia).
I legali rappresentanti delle società coinvolte nell’illecito traffico sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Gorizia per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
L’attività di servizio, coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia, ha permesso di smantellare una filiera di traffico internazionale di prodotti illecitamente immessi al consumo, a tutela dei consumatori, della libera concorrenza e degli operatori economici onesti, che pongono in vendita merci dalle caratteristiche qualitative certe.
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