Grado, Marina Primero sequestrato per i rifiuti nel cantiere e il nodo autorizzazioni

Nonostante la presenza delle vasche di raccolta delle acque non c’è l’ok di legge. Imbarcazioni bloccate: serve il giudice

GRADO. Venti metri cubi di rifiuti di varia natura ritrovati nell’area di rimessaggio in violazione del Codice dell’ambiente. Questo, come spiega Circomare Grado, è uno dei motivi alla base del sequestro del cantiere nautico del Marina Primero.

L’area di circa 5.800 metri quadri econdo la Capitaneria risulta anche sprovvista delle autorizzazioni ambientali previste per la gestione delle acque reflue (sono necessarie vasche di contenimento e depuratori) e delle emissioni in atmosfera delle attività di cantiere, oltre a presentare in alcune zone un deposito incontrollato di rifiuti. Basta anche il deposito di alcuni oggetti, ma ancor peggio la presenza di batterie a terra (fatto gravissimo per la Capitaneria) o piuttosto di barattoli di vernici o parti di barche.

Le autorizzazioni ambientali sono, dunque, uno degli aspetti che hanno portato a sequestro. Per poter operare nella pulizia e nel trattamento degli scafi ci devono essere, infatti, delle specifiche vasche di raccolta delle acque (utilizzate per il lavaggio delle barche dopo alcuni lavori) che servono a non far defluire in mare gli scarichi che devono essere comunque depurati.

Ebbene a quanto pare pur essendoci alcune attrezzature al marina Primero mancavano le autorizzazioni o il rinnovo delle stesse. Intanto i proprietari degli scafi che si trovano in rimessaggio invernale, si tratta di oltre una cinquantina di imbarcazioni tra grandi e piccole, per poter mettere in acqua la loro barca dovranno chiedere l’autorizzazione all’autorità giudiziaria. Un grande problema per il marina soprattutto inq uesto periodo, a primavera, nel quale decollano tutti i lavori di rimessaggio delle imbarcazioni visto che gli armatori vogliono avere le barche pronte per andare in acqua da maggio in poi. Ma soprattutto una rogna per molti armatori che tradizionalmente erano abituati ad appoggiarsi al Primero per fare anche da soli molti dei lavori di rimessaggio delle barche, cosa che non succede più ormai in quasi tutti gli altri cantieri di rimessaggio considerate le severissime disposizioni di legge per evitare l’inquinamento ambientale. Ora c’è la zona rossa e i prorieparri delle imbarcazioni non possono uoversi, ma la grana giudiziaria al Primero ora può allungare i tempi tenendo cghiuso il cancello del marina anche se si dovesse tornare in zona arancione.
 

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