Gratteri: «Ragazzi, non fatevi ingannare dai soldi facili»
CORMONS. «I ragazzi che cedono alle lusinghe della malavita organizzata in cambio di un’iniziale bella vita, finiscono sistematicamente in galera passandoci gli anni migliori e costringendo le loro spose ad un’esistenza d’inferno, abbandonate a se stesse e agli psicofarmaci. Non fate come loro, scegliete la strada della legalità, perché così non vi rovinerete il futuro». Così ai 500 studenti delle superiori isontine il magistrato Nicola Gratteri, intervenuto ieri al Teatro Comunale con il docente universitario e scrittore Antonio Nicaso all’apertura di CormonsLibri. I due ospiti sono stati introdotti dalla consigliere comunale Tiziana Casali e dal giornalista Vincenzo Compagnone. Nicaso ha fatto una cronistoria delle vicende di ’ndrangheta partendo dalle origini del fenomeno nell’Italia post-unificazione. «All’epoca dei Borboni il Sud era piagato dal latifondo nelle campagne, ma almeno poteva contare su un’industria presente ed attiva, che dava lavoro a molte persone: con l’arrivo di Garibaldi le fabbriche sono state spostate al Nord, più vicino ai mercati del resto d’Europa, e il Meridione ha dovuto fare i conti con un ulteriore incremento di povertà e miseria. È qui che le mafie hanno attecchito, inserendosi nella società e nella politica a fianco dei latifondisti e degli arroganti per soffocare ulteriormente i diritti della gente e lucrarci così sopra. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un attacco alle mafie sotto il profilo dell’ordine pubblico, perché erano da sempre viste come un problema da risolvere sotto quest’ottica: ma è nei rapporti tra politica e finanza che oggi invece va perseguita, e solo con l’applicazione di leggi che combattano la corruzione e che puniscano severamente i responsabili delle collusioni culturali mafia-politica che si potrà debellare il fenomeno». Gratteri ha articolato il suo discorso su temi più aderenti alla quotidianità dei ragazzi: «In Calabria spesso si arruolano nelle cosche giovani, ad esempio, per impiegarli come corrieri della droga. Ciò dà loro un’effimera e immediata ricchezza, che i ventenni usano per comprarsi auto e vestiti di moda con cui accalappiare ragazzine che sposeranno e che renderanno mogli e madri sole, perché nel giro di pochi anni tutti questi pesci piccoli vengono intercettati dalle forze dell’ordine e rinchiusi per dieci o vent’anni in galera. Quindi, ragazzi, non fatevi abbindolare da facili guadagni,scorciatoie che portano all’inferno. Una vita normale con un lavoro normale non vi farà arricchire, ma vi farà condurre un’esistenza serena assieme alle persone a cui volete bene».
Matteo Femia
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