Gruppo micologico, da 38 anni punto di riferimento in Fvg
STARANZANO. Festeggia 38 anni di fondazione il Gruppo micologico monfalconese, che nonostante quel “monfalconese” da alcuni anni fa parte delle associazioni di Staranzano sia come sede che come atin quanto punto di riferimento di tutti i gli appassionati del mandamento e oltre. Attualmente i soci effettivi iscritti all’associazione sono più di 80 e provengono anche da Aurisina e Marano Lagunare e da tutta la Bassa friulana. Molti soci sostenitori, inoltre, sono presenti solo in occasione delle uscite in montagna o alle varie manifestazioni che vengono organizzate.
Lo ha detto l’altra sera il presidente del Gmm, Giuliano Ferisin, in occasione dell’assemblea annuale nel corso della quale sono stati illustrati il bilancio 2011 e il programma per il 2012. Fra i vari impegni è stato già deciso che da lunedì 7 maggio nella sala della Pro loco di piazza Dante comincerà un corso per sostenere l’esame per ottenere il Permesso raccolta funghi.
Si protrarrà fino al 27 maggio con un’escursione micologica con una lezione “sul campo” in previsione anche la mostra micologica annuale durante la "Sagra de le raze" che si svolge a settembre. «Da gennaio ad aprile – spiega Feresin – è vero che non ci sono molti funghi da vedere se non quelli per gli specialisti. Ma appena cominciano le “morchelle” e le “verpe” ci si ritrova ogni lunedì sera dalle 20.30 per parlare di queste novità».
Tra gli altri appuntamenti sono in programma conferenze sui funghi, uscite a Luco, Malga Priù, a Piani di Vas e a Grado Pineta.L’associazione è nata nel 1974 a Monfalcone aveva fino a pochi anni fa la sede alla Casa della gioventù della Marcelliana svolgendo attività di micologia sia a livello locale che regionale e partecipando a mostre e convegni anche all'estero. Ora Staranzano è diventato il baricentro per gli appassionati di funghi. «Siamo – sostiene ancora Ferisin - tra i più longevi della regione e il nostro impegno è di divulgare la conoscenza dei funghi e insegnare il rispetto della natura».
Ciro Vitiello
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