Guardia giurata si spara in Costiera Aveva problemi familiari

Gianluca Di Fiore, 37 anni, lavorava per la Mondialpol. Ieri mattina un automobilista ha dato l’allarme quando ha visto un uomo con il capo riverso in un’auto. Non era ancora morto, è deceduto all’ospedale
Di Corrado Barbacini
Lasorte Trieste 13/11/13 - Costiera, Galleria Naturale, Possibile Tentativo Suicidio
Lasorte Trieste 13/11/13 - Costiera, Galleria Naturale, Possibile Tentativo Suicidio

Ha fermato l’auto nella piazzola vicino alla galleria naturale. Ha puntato la pistola al capo e si è sparato. La vittima è Gianluca Di Fiore, 37 anni, guardia giurata in servizio a Pasian di Prato. Abitava a Tavagnacco.

Il tragico estremo gesto è avvenuto ieri mattina poco dopo le 8 in un luogo dove molti si fermano ad ammirare il paesaggio.

Di Fiore circa un’ora prima aveva terminato il suo turno all’ufficio cambi nella sede della Mondialpol di Pasian di Prato, vicino a Udine. Ai colleghi ha detto che doveva venire a Trieste per andare in banca per chiudere un conto corrente. All’origine del suicidio - si è saputo - una situazione familiare particolarmente difficile.

A dare l’allarme è stato un automobilista di passaggio. Rallentando ha visto, seduto al posto di guida di una Opel di colore bianco, un uomo con il capo riverso. E in mano aveva impugnata la pistola, una Glock calibro 40. Il parabrezza era coperto di sangue.

Dopo pochi minuti sono arrivate l’auto medica e l’ambulanza del 118. L’uomo dava ancora qualche segno di vita. I sanitari hanno fatto l’impossibile.

Per oltre mezz’ora hanno rianimato l’uomo e il suo cuore si è ripreso. Poi l’ambulanza lo ha trasportato a Cattinara. Ma dopo poco il cuore di Gianluca Di Fiore ha cessato di battere.

«Sono rimasto di sasso. Non ci ho creduto quando me lo hanno detto quello che era successo», ha commentato con la voce rotta dal pianto un collega di lavoro della guardia giurata. Ha spiegato: «So che aveva dei problemi familiari, ma mai avrei pensato che decidesse di farla finita».

Il lavoro di Gianluca Di Fiore era quello di contare le banconote che poi venivano trasportate alle banche. Un lavoro che necessita attenzione e impegno. Così l’altra notte aveva effettuato le operazioni tecniche previste all’interno dell’ufficio cambio. «Sembrava tranquillo», aggiunge il collega di lavoro. Ricorda poi: «Mi aveva comunicato che sarebbe venuto a Trieste per effettuare alcune operazioni in banca, dove aveva il conto corrente. Doveva chiudere il conto e per questo era partito dall’ufficio dirigendosi a Trieste».

Arrivato alla Costiera qualcosa è scattato prepotentemente nella sua mente. Ha fermato l’auto sulla piazzola e l’ha fatta finita.

Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Aurisina. Hanno ispezionato l’auto della guardia giurata e sequestrato la pistola d’ordinanza della guardia giurata. Nell’auto non è stato trovato nessun messaggio o biglietto. Dell’accaduto è stato informato il sostituto procuratore Federico Frezza.

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