«Gurian, 41 lavoratori senza prospettive»

L’indennità di cassa integrazione straordinaria, che aspettavano da otto mesi, dovrebbe arrivare a breve. Resta però la preoccupazione di fondo: quella di perdere definitivamente il posto di lavoro, perché l’azienda per la quale lavoravano, la Gurian srl, è in stato di fallimento e da ieri i fratelli Paolo e Maurizio Gurian, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato, hanno visto confermato il provvedimento di sequestro per equivalente per la somma di 82mila euro.
I 41 dipendenti della storica azienda triestina specializzata in progettazione e realizzazione di impianti di refrigerazione e condizionamento hanno attuato un presidio davanti alla sede dell’Inps, ieri mattina, su iniziativa della Fiom Cgil provinciale «per protestare – ha spiegato il segretario della sigla, Stefano Borini – contro il disinteresse delle istituzioni nei confronti di questi lavoratori che vivono da mesi in gravi condizioni di difficoltà economica. Abbiamo accolto con sollievo la notizia, che ci è stata confermata dalla Direzione triestina dell’Inps, relativa allo sblocco dei pagamenti per quanto concerne la cassa integrazione. Ma rimane il problema della prospettiva. Con l’accentuarsi della crisi – ha proseguito il segretario provinciale della Fiom Cgil – le situazioni di questo tipo rischiano di moltiplicarsi, ma il meccanismo degli ammortizzatori sociali predisposto in anni diversi lontani non è più sufficiente. Il caso dei lavoratori della Gurian che a causa di un cavillo burocratico hanno dovuto aspettare otto mesi per ricevere indennità che spettavano loro di diritto è emblematico sotto questo profilo».
Non a caso, accanto alla bandiera della Fiom Cgil ieri sventolavano anche quelle delle Rsu dell’Inps e della Cgil funzione pubblica: «I percorsi burocratici che riguardano gli ammortizzatori sociali – ha ripreso Borini – vanno sveltiti, snelliti e resi efficienti e i tagli al personale e agli stipendi dei pubblici dipendenti non possono essere causa di ritardi. Chiamiamo all’appello i parlamentari della nostra regione – ha proseguito – affinché si adoperino in questi giorni, nel corso della discussione sulle riforme dei meccanismi che disciplinano il mondo del lavoro, per superare i blocchi rappresentati dalla riforma Fornero che andrebbe completamente rivista».
Ma il segretario della Fiom si è rivolto anche alla Regione «che dovrebbe impegnarsi di più per verificare, di concerto con la Fincantieri, quali sono le mosse da attuare per salvaguardare aziende come la Gurian, che vivono dell’indotto della cantieristica locale. Chiederemo anche un incontro con il giudice delegato per il fallimento Gurian, Giovanni Sansone – ha concluso Borini – per verificare come si possa esplorare l’orizzonte alla ricerca di potenziali acquirenti dell’azienda così da salvare la professionalità che questi lavoratori vantano e che rischia di andare perduta».
Ugo Salvini
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