«Hera, Trieste non sarà penalizzata»

Cosolini replica a Galan e difende l’operazione. Critici leghisti e grillini

La trattativa per arrivare ad una fusione tra AcegasAps e la società bolognese Hera accende il dibattito politico in città. Ad intervenire sul caso, facendo riferimento alle critiche mosse all’operazione dall’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan e al consigliere regionale del Pdl Alessandro Colautti, è anche il sindaco Roberto Cosolini. «Galan in Veneto e Colautti in regione sparano contro la possibile intesa AcegasAps-Hera? - si chiede il primo cittadino -. Farebbero meglio a riflettere sulle responsabilità che i vertici politici delle regioni di Nord Est in questi anni, e segnatamene il Pdl, hanno nel non aver svolto alcuna funzione di indirizzo strategico per l'aggregazione di un polo del Nord Est, forse perché il localismo esasperato della Lega l’ha sempre impedito. Gli esempi sono numerosi, come Galan molto onestamente ammette. Aveva iniziato a provarci Riccardo Illy ma, negli ultimi 4 anni, si sono fatti solo passi indietro. Colautti poi, in piena frenesia pre-elettorale, dice cose che sarà fin troppo facile smentire: parla di perdite fiscali inesistenti, perché in ogni caso la società AcegasAps continuerà ad operare e ad avere la sede legale a Trieste. La possibile integrazione, oggetto di una trattativa di cui è bene attendere le conclusioni - aggiunge Cosolini -, non porterebbe per questo territorio alcun ridimensionamento, al contrario vi saranno significativi benefici industriali occupazionali e pure fiscali, perché sin dal primo momento su questi punti i Sindaci protagonisti dell’avvio sono sempre stati assolutamente chiari».

Critici verso la fusione si dicono invece Lega e Movimento 5 Stelle. «Hera è una società molto più grande di AcegasAps - osserva il segretario provinciale del Carroccio Pierpaolo Roberti -, dunque la società triestina verrebbe letteralmente fagocitata e il Comune di Trieste, oggi principale azionista, diventerebbe un socio con un potere decisionale praticamente nullo a scapito degli utenti triestini e della salvaguardia delle aziende del territorio. Risultano ridicole anche le rassicurazioni sulla permanenza nel capoluogo giuliano della sede legale: se Hera è un gigante in confronto AcegasAps, come si può essere certi che la sede non verrà spostata in Emilia magari non subito, ma tra qualche anno? Quali saranno le minori entrate fiscali per il Comune se ciò accadesse? E quanti posti di lavoro andremo a perdere. Mi auguro sinceramente – conclude Roberti – che Cosolini queste domande se le sia fatte prima di prendere decisioni scellerate».

«La possibile fusione AcegasAps-Hera è l'ennesimo triste capitolo di un percorso che sta portando l'amministrazione locale a svuotare e a svendere l'azienda che dovrebbe fornire servizi essenziali alla città - osservano i “grillini” Paolo Menis e Stefano Patuanelli -. L’operazione infatti porterà il Comune di Trieste a non avere più il controllo sulla società che fornisce servizi pubblici locali. Tutto in barba al risultato del referendum di giugno 2011. Referendum sostenuto tra l'altro anche dal sindaco Cosolini,oggi invece fermo sostenitore della fusione con Hera».

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