Huda Jama, prime sepolture delle vittime

Kitarovic: ristabilire la verità, la base per un futuro migliore
Un momento della cerimonia (Foto tratta da jutarnji.hr)
Un momento della cerimonia (Foto tratta da jutarnji.hr)

LUBIANA. I resti delle prime salme, circa 800, sono stati sepolti con tutti gli onori poche ore fa. Le prossime, altre centinaia, lo saranno entro la fine dell’anno, è la promessa di Lubiana. Le salme sono quelle rinvenute e riesumate nel 2009 nella miniera di Huda Jama, tragico “deposito” di cadaveri di persone eliminate in Jugoslavia alla fine della Seconda guerra mondiale, si ritiene in gran parte sloveni e croati considerati collaborazionisti degli occupanti nazisti e fascisti o di militari che restarono fedeli fino all’ultimo al regime di Ante Pavelic.

 

L’ingresso alla miniera di Huda Jama
L’ingresso alla miniera di Huda Jama

 

La cerimonia, definita dall’agenzia di stampa slovena Sta un «passo chiave per la riconciliazione nazionale e per superare le divisioni» nate nel dopoguerra, si è tenuta nel parco di Dobrava, a Maribor, in Slovenia.

 

Foiba in Slovenia, si litiga sulle sepolture
L’ingresso alla miniera di Huda Jama

 

Al memoriale, oltre alle autorità civili e religiose di Lubiana e di Zagabria, era presente anche la presidente croata, Kolinda Grabar Kitarovic, che ha deposto una corona di fiori per onorare le vittime eliminate e occultate per decenni nella “grotta maligna”, nome omen per un luogo dove, secondo gli esperti, i partigiani di Tito gettarono in un vero e proprio pozzo dell’orrore almeno tremila persone. Kitarovic nell’occasione ha auspicato che «la verità storica» sul destino delle vittime della Huda Jama «sia ristabilita» una volta per tutte. È quella l’unica via da percorrere e la «base per un futuro migliore». «Ogni vittima merita rispetto», ha aggiunto Kitarovic.

È «un nostro dovere umano e di Stato quello di seppellire in maniera civile le vittime delle uccisioni del dopoguerra», ha da parte sua sottolineato il presidente sloveno, Borut Pahor. «Non cambiamo la storia, cambiamo il futuro» e questo è «un passo avanti», ha aggiunto Pahor, definendo la riconciliazione «uno stato mentale». L’avranno sicuramente pensata così i circa mille che hanno raggiunto Maribor in auto o in corriera per prendere parte alla cerimonia. «Spero che oggi siano stati sepolti anche i resti di mio padre», ha detto uno di loro citato dai media di Zagabria.

 

Le vittime titine nel pozzo degli orrori

 

Si tratta dunque di un passo avanti per chiudere definitivamente i conti con un passato che fa ancora discutere, nei Balcani. Nella Huda Jama, infatti, non sono state scoperte solo le spoglie di soldati, ma anche di donne e civili qualunque, ha ricordato Pavel Jamnik, alto funzionario della polizia, citato dalla Associated Press. «Numerosi corpi sono mummificati e a causa della pressione dei cadaveri spesso vengono ritrovati a pezzi», ha descritto con toni drammatici Jamnik, aggiungendo che la visione di tanti cadaveri celati in un solo luogo «ti cambia per sempre».

E la cerimonia ha cambiato anche l’immagine della Slovenia in Europa, ha suggerito ieri il quotidiano sloveno Dnevnik: dopo sette anni di attese, polemiche e lungaggini burocratiche, Lubiana è riuscita a compiere il gran passo, mentre la degna sepoltura aiuterà a pacificare gli animi e a «dare il diritto alla pace» ai vivi e ai morti. Di ogni parte. 

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