I 60 anni de “La Botegheta” che sfida i tempi che corrono

Traguardo invidiabile per la storica attività commerciale della famiglia Tonzar Il titolare di oggi: «Fiero di aver proseguito sulla strada tracciata da mia madre»
RONCHI DEI LEGIONARI. Era il gennaio del 1958. Al civico 50 di via Roma, a Ronchi dei Legionari, Maria Di Gioia apre una rivendita di uova e formaggi. Il commercio ce l’ha nel sangue ed è sorella di un altro ronchese entrato nella storia di questo settore, Angelo, per molti anni titolare di una pescheria in largo Petrarca. Maria, sposa di Marino Tonzar, è mancata nel febbraio del 1993, ma la sua attività, oggi gestita dal figlio Paolo assieme alla moglie, resiste all’usura del tempo ed alla spietata concorrenza dei centri commerciali e della vendita online. Nel settore del commercio alimentare al minuto, “La Botegheta”, questo il nome dell’attività situata in pieno centro, oggi è forse la più anziana nel tessuto commerciale ronchese.


Un traguardo, quello raggiunto da Paolo Tonzar, che è stato vissuto in modo solenne, nei giorni scorsi, con la visita del sindaco Livio Vecchiet e dell’assessore al commercio Marta Bonessi, che gli hanno voluto consegnare un attestato per i 60 anni di attività e hanno rimarcato stima e gratitudine per aver resistito al tempo, alla crisi ed alle tante insidie del settore. Dal 1958, all’immediata vigilia di quello che, in Italia, sarà conosciuto e ricordato come il boom economico, molte cose sono cambiate anche ne “La Botegheta”. Non ci sono più i banchi all’esterno dove si trovava la merce, ma il piccolo spazio di via Roma è diventato una vera e propria boutique del gusto, una realtà dove anche le più ricercate ed introvabili leccornie italiane sono alla portata del consumatore. Che qui trova disponibilità, professionalità e cortesia, che sono l’arma vincente di questi corner del gusto.


«È un traguardo importante per me e per la mia famiglia – sottolinea Paolo Tonzar – e sono fiero e felice di essere arrivato ad oggi avendo avuto la capacità e la voglia di proseguire sulla scia della strada tracciata da mia madre». Il grazie, da parte di tutta la comunità cittadina, come detto, gli è stato rivolto dal primo cittadino e dall’assessore Bonessi.


«Certe tappe sono importanti – le parole del sindaco Vecchiet – e riconoscono il valore dei nostri commercianti. Se, da un lato, in questi ultimi anni abbiamo assistito a molte aperture ed anche, purtroppo, a qualche saracinesca che ha chiuso per sempre, dall’altro non sono pochi quei commercianti o esercenti che hanno fatto la storia ed ai quali va tutta la nostra ammirazione. Persone che hanno continuamente investito e che hanno dimostrato, con i fatti, di che pasta sono fatti».


Sono molti altri, va detto, gli esempi di longevità nel settore del commercio che si trovano a Ronchi dei Legionari. Una storia imprenditoriale che si perde davvero nella notte dei tempi. È quella di Fiorenzo Gobet al quale, lo scorso anno, è stata consegnata dal circolo Acli la trentaduesima edizione del premio dedicato a San Giuseppe artigiano. Se, da un lato Fiorenzo Gobet, che è stato anche un valido sportivo, da oltre mezzo secolo “presidia” il suo negozio di ferramenta in via Roma, la storia di questa presenza in città è ancora più lunga. È un protocollo notarile datato 1902 che ci permette di scoprire come questa drogheria viene aperta allora dal trisnonno Benedetto Verzegnassi, originario di Palmanova, assieme al genero, il bisnonno Giovanni Gaio che aveva sposato la figlia Angelica. Da allora la famiglia Gobet è stata sempre presente, dapprima con il padre Romano e, quindi, con Fiorenzo.


Ma non è l’unico esempio. Si fregia della targa d’argento, con il marchio di Locale storico del Friuli Venezia Giulia, la trattoria Mariuta e lo stesso vale per il negozio di calzature Bertossi di largo Petrarca. Anni di attività alle spalle anche per la pasticceria Rossitti, l’albergo Furlan, il Caffè Trieste e quella che, oggi, è la trattoria Bacer Delicatessen. È attiva da quasi quarant’anni la trattoria Barbablù, mentre anche la Locanda del Ficchio è ormai una tradizione nella ristorazione, come il caffè Bertoni, il bar Santa Croce, l’antica trattoria Della Pasqua a Selz o la trattoria Alle Casette ed il Nuovo bar Spor. Ma l’elenco sarebbe ancora molto lungo e ciò permette di sottolineare che, nonostante tutte le insidie, il commercio ronchese tiene e molti dovrebbero andarne fieri. Ma in questi anni, purtroppo, hanno anche chiuso i battenti diverse attività storiche. Tutti gli autoctoni, infatti, ricorderanno la pasticceria di Mario Pogacini ed i suoi ghiotti spumoni, ma anche il negozio di confezioni Utili, la ferramenta De Carli o il negozio di calzature Donda e le trattorie All’Aeroporto e Alla Pesa poco distanti una dall’altra. Fanno parte di una Ronchi dei Legionari che non c’è più.


@luca_perrino. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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