I botti anti-cinghiali segnalati ai carabinieri

CORMONS. È dai campi di un'azienda agricola del territorio del Comune di Capriva ai confini con quello di Cormons che provengono i rumori dei dissuasori acustici anti-selvaggina che sta rendendo difficile il sonno di tanti cormonesi dalla periferia al centro città. Lo hanno definito i carabinieri del locale nucleo, allertati dalla segnalazione giunta circa alle 3.30 della notte tra venerdì e sabato da un cittadino residente nei pressi dell'ex caserma Amadio, spaventato dai continui suoni simili a degli spari. Non è stata notificata alcuna infrazione ai proprietari del terreno da cui provenivano i botti, che dopo le proteste pervenute da tantissimi abitanti della zona tra centro e località Pradis hanno provveduto a diminuire intensità e diffusione degli “spari”. Per certificare se vi siano state delle irregolarità infatti sarebbe stato necessario l'intervento dell'Arpa, l'ente indicato alla rilevazione dell'eventuale inquinamento acustico prodotto. Intervento che al momento non è stato richiesto da nessuno: il Comune di Cormons infatti ha scoperto, come detto, di non avere titolarità sul sito in cui i dissuasori erano stanziati («A questo punto dipende tutto da Capriva e dai regolamenti in atto in quel territorio - spiega l'assessore all'Agricoltura, Paolo Nardin - per quanto riguarda il rumore nelle ultime notti si è in effetti attenuato») mentre a Capriva nessuno ha manifestato irritazione alcuna contro gli spari, segno che probabilmente in quel paese non si è sentito nulla. Il sindaco di Capriva, Davide Sergon allarga le braccia: «Apprendo ora che il rumore proviene da un'azienda di Capriva - dice - se così fosse è monitoreremo la situazione anche perché nessuno qui ci ha segnalato nulla né alcun cittadino si è lamentato. Bisogna cercare di far convivere le esigenze di tutti: il diritto del coltivatore a veder difeso il proprio lavoro quotidiano, e ovviamente quello dei cittadini di dormire e non venir spaventati da rumori continui. Ma va detta anche un'altra cosa: i cinghiali negli ultimi anni si sono riprodotti troppo, creando davvero tanti problemi agli agricoltori. Qualcosa dovrà essere fatto anche in questo senso».
Sarà necessario a questo punto un incontro sul tema tra i primi cittadini di Cormons e Capriva, per studiare insieme una soluzione a un problema che nasce da una parte ma provoca delle lamentele solamente all'altra. Perché a Cormons, di notte o all'alba qualcuno ha continuato anche tra domenica e lunedì a udire i rumori provenienti da questi cannoncini a gas che a intervalli regolari di qualche minuto sparano a salve per tenere lontani gli animali, soprattutto uccelli e cinghiali: anche se l'intensità degli spari pare non fosse alta quanto quella udita nei giorni precedenti. «Ad un certo punto nella notte tra venerdì e sabato mi sono allarmato - racconta il cormonese che si è rivolto ai carabinieri - e nonostante mia moglie cercasse di dissuadermi ho chiamato il 112. Ho chiesto se potessero verificare cosa succedesse e successivamente mi è stato gentilmente comunicato che si trattava di suoni dissuasori anti animali». E a schierarsi dalla parte dei cittadini disturbati è anche uno dei viticoltori più noti del Cormonese: Fabio Coser infatti abita nei pressi della zona dove maggiormente si udivano i rumori, e non ci sta. «Erano dei suoni che davvero disturbavano molto. Da imprenditore agricolo posso comprendere la necessità di qualche mio collega di difendersi dalla selvaggina che depreda i campi, ma su questo dico che io ed altri abbiamo investito del denaro affinché si tutelino le esigenze di tutti senza però arrecare danno a nessuno, e la soluzione è stata quella dei recinti elettrificati. Consiglio quindi a chi usa i dissuasori acustici a prendere in considerazione questa eventualità».
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