I cent’anni del “mito” Guzzi in un docu-film all’Ariston
Un secolo di vita rappresenta sempre un grande traguardo. Se poi questo lasso di tempo è intrecciato con passione sportiva, vittorie e progressi tecnici, vicende di campioni e meccanici, il tutto assume un fascino particolare, magico. È quanto accade alla Moto Guzzi, che quest’anno festeggia appunto un secolo. Il Moto Club Trieste, forte di 115 anni di vita, che ne fanno uno dei più antichi moto club d’Europa, per celebrare la ricorrenza offrirà stasera alle 18, all’Ariston (ingresso gratuito, obbligo di mascherina e Green pass) un documentario sulla storia del marchio. Intitolato “Il coraggio di andare oltre”, il docu- film, pellicola indipendente voluta da Massimo Zavaglia, che l’ha realizzata, e Bruno Nava, che l’ha prodotta, porta per la prima volta in luce l’origine e l’evoluzione del marchio, con elementi inediti. La storia vuole che il destino di tre giovani si unisse con un forte patto di amicizia stilato a Grado, da Giovanni Ravelli, Giorgio Parodi e Carlo Guzzi, di stanza in laguna nella Regia Marina nel ’17, arruolati come piloti di idrovolanti i primi due e come meccanico il terzo. Si promisero di realizzare un sogno: creare una moto di serie.
Il film delinea i contorni del successo: 14 titoli mondiali e 11 vittorie al Tourist Trophy, oltre 33 mila dipendenti, per un’azienda che lascia anno dopo anno un segno tangibile anche sul tessuto sociale, sulle abitudini e sulla mobilità, apprezzata in tutto il mondo. Oltre alla velocità, la Moto Guzzi è stata un dei simboli della crescita del Paese: è stata infatti la moto di tutte le forze dell’ordine, dell’Esercito, pure della Polizia californiana e da sempre dei Corazzieri. «La Guzzi – così il consulente storico Alessandro Altinier che modererà l’incontro che seguirà la proiezione – è il marchio italiano più prestigioso nel settore».—
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