I gestori di Marina Julia respirano: in arrivo i fondi agli stabilimenti balneari

I contributi regionali a fondo perduto per gli stabilimenti balneari non erano ancora stati considerati nella domanda dello scorso mese, ma in luglio la situazione probabilmente cambierà. Alla luce del monitoraggio del canale contributivo e il numero di domande pervenute tra il 10 e il 26 giugno, è risultato possibile estendere il contributo regionale a fondo perduto anche ad altre categorie. Ben 29 milioni di euro sono stati destinati alle misure a sostegno delle attività produttive e questo mese anche i gestori di stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali dovrebbero poter richiedere il loro contributo, secondo la delibera 947 del 26 giugno. Non erano mancate infatti le polemiche da parte dei gestori di stabilimenti balneari, come nel caso di Elisabetta Laurenti della società Green Coop, nonché una referente del sindacato balneare del Friuli Venezia Giulia. «Molte attività, quali bar, ristoranti, gelaterie, alberghi e molte altre ancora hanno potuto ricevere un contributo a fondo perduto – spiega Laurenti –. Chi invece aveva come attività primaria secondo il codice Ateco uno stabilimento balneare e come attività secondaria un bar e una gelateria, come nel mio caso, non aveva diritto ad alcun contributo. Avevo anche contattato il Catt (Centro di assistenza tecnica alle imprese del terziario) e mi era stato detto che l’assessore Bini stava preparando un piano particolare per gli stabilimenti balneari, ma siamo già a luglio e la stagione non durerà a lungo».
Elisabetta Laurenti gestisce lo stabilimento ex Playa a Marina Julia e lei, come altri suoi colleghi, si è dovuta rimboccare le maniche per cercare di aprire la propria attività e portarla avanti, malgrado le misure di sicurezza per il contenimento del Covid-19 e il brutto tempo che, a giugno, ha ulteriormente ritardato la partenza dell’estate 2020. Nel decreto numero 1384/Protur del 4 giugno 2020 infatti il codice Ateco per gli stabilimenti balneari non rientrava tra i beneficiari. «Il Comune di Monfalcone ci è venuto incontro dimezzando il canone – dice Laurenti -. La Regione ha cercato di accontentare tutti, dando pochi soldi a più settori del turismo, ma si era dimenticata proprio delle spiagge. Gli alberghi avevano potuto richiedere infatti 4000 euro, i bar 1400, le gelaterie 700, ma gli stabilimenti balneari nulla».
Eppure i lidi ricoprono una buona fetta del turismo, come ha ricordato anche l’assessore Sergio Bini nella campagna promozionale delle spiagge del Fvg , del Veneto e dell’Emilia Romagna, siccome la costa da Muggia a Lignano è lunga 130 chilometri e il litorale raccoglie ben 69 stabilimenti balneari e 40 gestori. Ecco dunque che a partire dalle 8 del 7 luglio fino alle 20 del 15 luglio dovrebbe essere possibile anche per i gestori degli stabilimenti balneari fare domanda per i contributi a fondo perduto tramite il sito della Regione. I beneficiari potranno ricevere un contributo tra i 500 e i 4.000 euro a seconda dell’attività. Per gli stabilimenti sono stati previsti 4.000 euro che aiuteranno i gestori a far fronte alle spese. Come nelle domande di giugno, il codice Ateco di riferimento sarà quello primario e nel caso in cui il richiedente risulti in possesso di due o più codici, entrambi primari, dovrà scegliere per quale attività far domanda. —
Be.Br.
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