I pedaggi dell’A4 verso il raddoppio

Il ”vecchio” piano prevede già l’aumento dell’80% entro il 2017. Ma non basta. Per l’infrastruttura servono 420 milioni di euro in più Pesa il patto con Friulia: distribuiti già 31 milioni ai soci
TRIESTE
. L’aumento delle tariffe autostradali sarà la leva per sostenere finanziariamente i lavori per la terza corsia. Il costo dell’opera, come annuncia in commissione l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi, ammonterà a 2,3 miliardi di euro, 420 milioni in più rispetto alle precedenti previsioni. Il motivo? L’andamento dei costi delle materie prime, la predisposizione delle opere per una possibile quarta corsia, l’adeguamento di tutte le opere idrauliche e il rispetto di nuove norme antisismiche. L’amministrazione regionale e Autovie venete stanno studiando il modo per trovare l’equilibrio economico e stanno battendo tutte le strade possibili ma l’aumento tariffario è inevitabile.


Anzi, è già stato previsto dalla precedente amministrazione ed è tutt’altro che irrilevante: «Il piano di investimenti redatto nel 2007 – spiega Riccardi - prevede un aumento progressivo dell’80,34% fino al 2017». E si tratta di una soglia che «dovrà essere riallineata» nell’aggiornamento del piano finanziario che sarà all’attenzione dell’assemblea dei soci di Autovie Venete il 28 settembre. Di quando? Riccardi spiega che il passaggio va concordato con l’Anas e ricorda, al contempo, che «la tariffa attuale è la più bassa presente sulla rete autostradale italiana».


Attualmente un veicolo leggero che viaggia sulle tratte autostradali gestite da Autovie paga 0,36 euro al chilometro e l’obiettivo indicato da Riccardi è quello di mantenere la tariffa ai livelli minimi nazionali. Il punto di riferimento è quello del Passante di Mestre, dove viene applicata la seconda tariffa più bassa in Italia e su cui si prevede un aumento per il 2017 fino a 0,83 euro al chilometro. Vale a dire che se anche Autovie venete dovesse adeguarsi a quella cifra, l’aumento salirebbe al +130%. All’interno della partite tariffaria c’è anche l’ipotesi di un pedaggio differenziato da applicare nei confronti dei mezzi pesanti nelle ore diurne.


Ma Riccardi, con l’obiettivo di calmierare gli aumenti, parla anche di rinegoziare i patti con gli azionisti di Friulia holding a cui spetta il 25% degli utili di Autovie: «Patti che non abbiamo fatto noi – afferma Riccardi rispondendo alle sollecitazioni dell’opposizione – e che hanno portato alla distribuzione di 31 milioni di euro da gennaio 2006 a giugno 2009». Critico il Pd: «Emerge che l’aumento di 420 milioni di euro è ingiustificato e renderà necessario il raddoppio delle tariffe andando a pesare sul bilancio delle famiglie e delle imprese» afferma, durissimo, Gianfranco Moretton. Sempre che, aggiunge il capogruppo, «il piano finanziario venga approvato dall’Anas e che Autovie definisca puntualmente i nuovi costi per realizzare le stesse opere previste dal piano 2007. Siamo preoccupati che la cifra possa ulteriormente lievitare». «Sorprende – replica il capogruppo del Pdl, Daniele Galasso, - la faccia tosta di Moretton che disconosce che gli aumenti delle tariffe dell’80% erano già stati previsti nel piano approvato nel 2007 dalla giunta Illy, e disconosce anche il danno che ha provocato agli investimenti l’obbligo che ha subito Autovie di versare una parte degli utili in pesanti dividendi a favore di Friulia holding, ed in particolare, dei soci privati».

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