«I posti di Rsa persi da Grado devono tornare»

GRADO. I 20 posti di Rsa che Grado ha “perso” con la chiusura dell’Ospizio Marino devono ritornare a funzionare quanto prima. E’ quanto chiedono Renato Bonaldo e Roberto Borsatti di Grado Domani ricordando che con la chiusura dell’Ospizio, ancora una volta Grado ha pagato in termini occupazionali e sanitari. «Nella bagarre politica delle false promesse che ne è seguita – affermano -, tra l'incapacità dei nostri amministratori di dare risposte ai dipendenti, ai quali va la nostra solidarietà, e l'attesa di una soluzione piovuta dal cielo, la politica locale oggi rischia pure di farsi “scippare” il diritto dei gradesi di essere assistiti nella loro Isola». E qui ricordano che si tratta di un diritto sancito con la sottoscrizione del documento d'intesa e del successivo accordo di programma, sottoscritti da Regione, Comune e Azienda Sanitaria nel 1998/99, all’epoca della chiusura dell’Ospedale. «Va ricordato – precisano Bonaldo e Borsatti - che l'Azienda Sanitaria si è impegnata a realizzare i 20 posti letto nell'ambito del Comune». Posti letto che erano stati ricavati in un’ala dell’Ospizio Marino e che lo scorso ferragosto il responsabile dell’Azienda Sanitaria, Cortiula, aveva assicurato che sarebbero rientrati a Grado nell’arco di poco tempo (quasi sicuramente, almeno in forma provvisoria, a Casa Serena). Invece sino ad oggi assolutamente nulla. Alla luce di tale accordo i due coordinatori della Lista Civica “Grado Domani” propongono, pur non essendo nel merito, tre alternative, il Distretto Sanitario (ex ospedale), la Casa Protetta di riva Bersaglieri o la Casa di Riposo dell'Isola della Schiusa. «Dopo un anno di chiacchiere e nulla più, questa per il Sindaco potrebbe essere l'occasione per fare qualcosa di concreto per i gradesi». an.bo.
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