I salesiani alla Marcelliana al posto dei frati minori

Saranno due salesiani di don Bosco a prendere il posto dei cinque frati francescani minori che, il prossimo 23 settembre nella messa delle 10, saluteranno i fedeli del santuario-parrocchia della Beata vergine Marcelliana di Panzano, consegnata alla parrocchia Sant’Ambrogio, che fra l’altro ha già inglobato nella gestione quella di largo Isonzo. Il nuovo trasferimento è stato comunicato dall’arcivescovo di Gorizia, monsignor Dino De Antoni, ricevuto venerdì sera dal Consiglio pastorale. I due sacerdoti (non si conoscono ancora i loro nomi), arriveranno nella città dei cantieri dalla sede salesiana di Monteortone (inprovincia di Padova) e resteranno a Monfalcone, coordinati dal parroco del duomo don Fulvio Ostroman. Al gruppo dei cinque frati, l’ultimo di una presenza interrotta dal 1927, è stata ratificata la nuova destinazione dal ministro provinciale dell’Ordine francescano del Veneto, padre Antonio Scabio. Il parroco, padre Giovanni Vicentini andrà a Taglio di Po (in provincia di Rovigo), fra Giannangelo Marchetto a Chiampo (Vicenza), fra Leonardo Gobbo a San Vito al Tagliamento, fra Andrea Milani a Motta di Livenza (Treviso), fra Odorico Guotto alla chiesa della Madonna del Mare a Trieste. Il superiore nell’ambito della razionalizzazione delle risorse umane (le vocazioni sono diminuite), ha sottolineato che era stato stabilito di mantenere in Friuli Venezia Giulia «una presenza per ogni diocesi», cioè circa 35 e a Gorizia ce n’erano due. Tra Barbana e Marcelliana, nonostante la raccolta di 900 firme di una petizione, è stata favorita quella di Grado. «Non celebrerà quel giorno alcuna messa di “addio” il nostro arcivescovo – afferma sorridendo padre Vicentini – ma un sincero “ringraziamento” della comunità di Panzano e Monfalcone ai frati per 85 anni di lavoro svolto in città». «Opero come parroco da due anni – continua padre Vicentini - ma mi sono molto affezionato alla città, al cantiere e a tutto il rione con i suoi problemi. Purtroppo non c’è stata un’inversione di tendenza come auspicabile per una maggiore presenza giovanile che, negli anni passati è stata il punto di forza della zona con la nascita della Casa della Gioventù, il Gruppo dell’Azione cattolica e degli scout che ora sono al duomo».
Il bilancio è positivo. «E’ nata una nuova associazione di volontariato – ricorda ancora il parroco – che da tempo organizza attività comunitarie. E’ cresciuto l’impegno per i nuovi poveri e con l’aiuto di alcuni enti siamo riusciti a sbloccare la realizzazione del “Dormitorio pubblico” che inizialmente doveva essere una “mensa”. Con quella dell’oratorio San Michele sarebbe stata un doppione. La nuova struttura sarà pronta prima dell’inverno e potrà ospitare ogni notte 7-8 persone. Verrà gestita dalla Caritas di Gorizia». Per il completamento sono arrivati 60mila euro: 40mila dalla Sbe e 20mila dalla Fondazione Carigo.
«Nei giorni scorsi abbiamo celebrato anche l’ultimo matrimonio – conclude padre Vicentini - tra uno scout della Marcelliana, Emanuele Destrini, e una violinista spagnola. Una cerimonia singolare, bilingue, con un folto gruppo di invitati da Madrid. Concluderemo con due battesimi: il 10 e 16 settembre».
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