I Subsonica a Trieste, la loro “Realtà Aumentata” slitta a sabato per maltempo: «Stiamo scrivendo il nuovo disco»

Samuel e la band in concerto gratuito alla Barcolana chiudono La Bolla tour

Elisa Russo
I Subsonica sabato in Piazza Ponterosso. La loro ultima volta a Trieste alla Barcolana 2000 Foto Ivan Cazzola
I Subsonica sabato in Piazza Ponterosso. La loro ultima volta a Trieste alla Barcolana 2000 Foto Ivan Cazzola

A causa delle previsioni meteo avverse e del forte vento previsto per la giornata di venerdì 4 ottobre, il concerto dei Subsonica a Trieste in Piazza Ponterosso, che darà ufficialmente il via a Barcolana 56, è stato posticipato a sabato 5 ottobre e l'inizio è previsto alle 19.

L’intervista

«Abbiamo suonato spesso in regione, ma a Trieste manchiamo da un bel po’»: come ricorda lo stesso Samuel l’ultimo concerto dei Subsonica in città risale a molti anni fa. Bisogna andare indietro alla Barcolana 2000, o all’Hip Hop ’97 e ‘99. Tornano proprio in occasione della Barcolana, sabato alle 19 in Piazza Ponterosso a ingresso gratuito (il live è stato spostato di un giorno per le previsioni meteo).

Sul palco con Samuel alla voce, Max Casacci alla chitarra, Boosta alle tastiere, Ninja alla batteria e Vicio al basso, due ospiti speciali: i rapper Ensi e Willie Peyote (entrambi presenti nel decimo album dei Subsonica, uscito a gennaio). «Il pubblico del Friuli Venezia Giulia – prosegue il cantante del gruppo rock elettronico torinese – ama tantissimo la musica, ci segue e si è costruita nel tempo una fratellanza, un bel legame».

Samuel, è vero che si è trasferito a Venezia?

«Vivo metà dell’anno (primavera-estate) a Venezia e poi il resto nella mia Torino. Sto entrando pian piano nelle dinamiche del Nord Est».

E la Barcolana la segue?

«La regata velica la seguo a distanza, sono amante del mare, a Venezia ho la mia barchetta e faccio un festival sulle barche a vela nelle Eolie, quindi è un argomento che mi tocca da vicino. Gli impegni musicali me l’hanno finora impedito ma ho sempre il progetto di seguire un giorno più da vicino la Barcolana».

In Piazza Ponterosso cosa vedremo?

«Il concerto a Trieste sarà l’ultimo de “La Bolla tour” estivo, partito a seguito dell’uscita del nuovo album “Realtà Aumentata”, la chiusura del cerchio di un anno molto bello per noi che ci ha dato la possibilità di vivere e costruire uno dei dischi più rappresentativi della nostra carriera».

Un momento da festeggiare?

«Sarà una bellissima festa in un contesto eccezionale, Trieste, e la piazza condividerà la gioia di una band che si ritrova dopo tanti anni con una nuova ingenuità e voglia di essere “bambini” nella composizione e scrittura ma con una grossa esperienza perché ormai abbiamo una storia trentennale».

Che cos’è la “Realtà Aumentata”?

«Un luogo in cui un gruppo di persone che sono i Subsonica hanno messo la loro emotività, la loro capacità ed esperienza per raccontare il mondo di oggi ed è bello che le persone che ascoltano facciano di questa musica uno strumento per capire ciò che le circonda, trattiamo temi di attualità, ed è giusto che siano uno stimolo per far succedere qualcosa».

Dalle guerre alle relazioni tossiche: i testi del nuovo lavoro dicono tanto del presente.

«Abbiamo sempre dato grande importanza a ogni elemento, il suono per noi è fondamentale ma lo è anche la parola, che cosa si dice, con quale livello di profondità si toccano gli argomenti, cerchiamo di dare una nostra visione, una panoramica su come i nostri occhi e il nostro cuore leggono il mondo, a volte è difficile metterla in musica, ma noi siamo in tre a scrivere e ci diamo una mano».

La scaletta?

«Abbiamo la fortuna di avere un lungo repertorio di canzoni che il nostro pubblico ama tanto, quindi da un lato è complicato scegliere perché ci sono brani che non possono mancare, ma siamo una band che sta tanto in live, quindi chi ci segue sa che nei mesi successivi altri pezzi verranno rispolverati e tirati fuori».

È stato giudice a X Factor, ha partecipato a Sanremo sia da solista che con i Subsonica. Vi rivedremo in tv?

«Sono cose che nascono da richieste del momento, non siamo avvezzi al mezzo televisivo. Abbiamo partecipato a milioni di programmi, parlare davanti a una videocamera con un microfono in mano è un linguaggio che va appreso: X Factor è stata una grande scuola, come Sanremo, ora siamo corazzati per andare anche lì, ma non è il nostro ambiente, ci troviamo meglio su un palco a suonare o in studio a registrare canzoni».

Cosa può anticipare del futuro dei Subsonica?

«Che stiamo già scrivendo il nuovo disco. È un bel periodo, il fatto di essersi tolti di dosso la pressione, l’aspettativa del pubblico e della discografia, dà un’energia rinnovata e quando scrivi ti fa sentire bene e così, anche se ancora non è finita la tournée, abbiamo cominciato a lavorare al prossimo album». —

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