Il Caffè Municipio sparirà dalla piazza

Il piano della Cooprogetti di Pordenone non ne prevede l’esistenza. Al suo posto ci saranno gli uffici Protocollo e Anagrafe
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-14.06.2012 Municipio transennato-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.06.2012 Municipio transennato-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Il municipio riaprirà i battenti, si spera nel 2015, più stabile e completamente ridisegnato negli interni. Ma senza la presenza di un locale pubblico a piano terra, com’è stato invece da oltre un secolo a questa parte. Nel progetto preliminare, elaborato dalla Cooprogetti di Pordenone e approvato dalla giunta comunale proprio in questi giorni, il caffé che in pratica da sempre è stato incluso nelle “funzioni” del palazzo non compare.

Lo spazio occupato fino a inizio giugno, fino cioé allo sgombero per motivi di staticità dell’edificio e quindi di incolumità pubblica, dal bar Municipio, stando alle tavole di progetto, verrà utilizzato dall’Ufficio Protocollo e da un nuovo accesso al palazzo stesso.

L’organizzazione degli spazi interni corrisponde, del resto, spiega la Cooprogetti, nella relazione al preliminare, a quanto indicato dall’amministrazione comunale. Il piano terra dell’edificio viene quindi destinato alle funzioni a maggior servizio del cittadino come il Protocollo e l’Anagrafe che torneranno così “a casa” dopo aver girovagato in altre sedi della città negli ultimi anni. All’Anagrafe sarà riservata, in particolare, gran parte del piano terra. L’area occupata dall’Ufficio Protocollo viene comunque organizzata secondo le indicazioni dell’amministrazione comunale che prevedono per questi spazi la possibilità «di mantenere l’ipotesi di un locale al piano terra dotato di autonomo accesso dall’esterno a norma con la disciplina per l’accesso dei disabili, che consenta l’accesso al pubblico anche negli orari in cui il resto della sede municipale sia chiuso al pubblico». Insomma, un minimo di apertura a soluzioni diverse rimane, anche se, appunto, al momento il bar è stato cancellato dalle previsioni progettuali.

L’ammodernamento che si profila è comunque radicale, come la cura necessaria per mettere in sicurezza un edificio che, stando all’analisi della Cooprogetti, è sorto per ampliamenti successivi e, di fatto, non troppo attenti alla natura del terreno, delle fondazioni e dei materiali impiegati nelle fasi preesistenti.

In buona sostanza, l’edificio sarà completamente “svuotato” delle strutture esistenti, che saranno rimpiazzate da nuovi solai e nuove compartimentazioni in cartongesso o pareti trasparenti. L’intervento in fondazione, fondamentale, prevede la realizzazione di una platea su pali che andranno a intestarsi per almeno un metro nello strato di roccia presente sotto l’edificio (a una profondità comunque tra i 7 e i 10 metri).

A piano terra sarà demolito quindi il pavimento e, dopo l’inserimento dei micropali, sarà realizzata, anche all’esterno, lungo i fronti perimetrali, una platea di fondazione in calcestruzzo armato che sorregga l’intero sistema portante dell’edificio. Rimossi e accatastati i rivestimenti esterni, la facciata, a iniziare dalla torre, sarà rinforzata con l’applicazione di rete in fibra di vetro e poi ripristinata. L’operazione includerà anche un miglioramento del rendimento termico dell'edificio con la sostituzione dei serramenti esterni e l’impermeabilizzazione della copertura mediante guaina con pannelli fotovoltaici integrati. Infine un nuovo accesso, senza barriere, sarà aperto su piazza Unità. E il tutto sarà pronto, intoppi pertmettendo, alla fine del 2015.

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