“Il calcio è vita” in campo con tutta la carica positiva del mondo dello sport

il progetto
Il calcio è passione, è amicizia, è voglia di stare insieme, è occasione di crescita umana e sportiva. Ma può essere anche un’ottima opportunità per promuovere quei valori che arricchiscono la persona, ovvero la solidarietà e la generosità. Lo ha confermato una volta di più la festa finale del progetto “Il calcio è vita”, promosso con convinzione dalla Juventina e giunto al termine di questa edizione nei giorni scorsi con una grande manifestazione al campo sportivo di Sant’Andrea. Una manifestazione realizzata in collaborazione con l’Unione delle associazioni sportive slovene in Italia.
Sul rettangolo verde, con un programma un po’ modificato a causa del maltempo (che però non è riuscito a smorzare gli entusiasmi e la voglia di sorridere di tutti i protagonisti) si sono incontrati giovanissimi calciatori, e soprattutto gli attori veri e propri del progetto, i ragazzi della formazione juniores della Juventina e gli utenti disabili dei centri diurni dell’Anffas di Gorizia e del centro educativo e formativo di Nova Gorica. Proprio coloro che si sono allenati assieme, conosciuti e confrontati nell’arco di tutta la stagione, all’insegna dell’amicizia e dell’inclusione sociale.
Il progetto “Il calcio è vita” è nato nel 2016 da un’idea dell’avvocato Diego Contini, persona sensibile ai bisogni dei più deboli che si è spesa per portare un sorriso anche alle persone meno fortunate. Fin dalla prima edizione hanno aderito alla manifestazione appunto l’Anffas e il centro sloveno, che hanno dato la possibilità assieme alla società biancorossa di sperimentare un’esperienza sportiva e umana insieme, dove il calcio, lo sport, diventava la “scusa” per condividere gioie e preoccupazioni, sogni e timori, ma soprattutto la forza di superare gli ostacoli. È tutto questo quel che hanno imparato, nel corso dell’anno, i giovani calciatori della Juventina, in tal senso “trascinati” dall’entusiasmo vitale dei ragazzi e delle ragazze disabili italiani e sloveni. Ed è questo anche quello che tutti gli interventi (di autorità e non) che si sono susseguiti a margine della giornata sul campo sportivo hanno cercato di comunicare.
Alla festa conclusiva di Sant’Andrea hanno portato il proprio saluto il vicesindaco e assessore allo sport del Comune di Gorizia Stefano Ceretta, il presidente regionale del Coni Giorgio Brandolin, la rappresentante dell’Unione delle associazioni sportive slovene in Italia Raffaela Zavadlav, il presidente del comitato regionale della Figc Ermes Canciani, la direttrice del Vdc di Nova Gorica Tanja Cink, Giacinto Contino per l’Anffas, Zdenko Šibav e Serena Contini. –
M. B.
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