Il Comune fa incetta di premi nella formazione del personale

il caso
Il Comune è un “faro della formazione” per tutta Italia. Così si chiama il più eloquente dei tre riconoscimenti attribuiti al nostro ente locale, nell’ambito del premio nazionale “Filippo Basile”, svoltosi negli scorsi giorni a Trento. Ieri la cerimonia si è poi ripetuta nella sala Tergeste del Municipio, allo scopo di consentire la partecipazione di tutti i dipendenti comunali interessati. Erano presenti gli assessori Angela Brandi (Educazione) e Michele Lobianco (Risorse umane).
Basile fu un dirigente della Regione Sicilia, assassinato dalla mafia nel 1999, a cui ogni anno l’Associazione italiana formatori dedica un premio. Quest’anno il Comune è arrivato primo nella sezione “reti formative” grazie al progetto “Diversa-mente”, sviluppato dall’ufficio Formazione delle Risorse umane. Fondamentale il contributo di Arianna Corossi, Gianfranco Lizzul, Antonella Scofich, Michela Coslan, Sabrina Tedeschi e Federica Salvagno.
Ma non finisce qui. L’amministrazione ha vinto il primo premio pure nella sezione “progetti formativi”. Ad aggiudicarselo è stato il progetto “Percorsi di auto-formazione: condividere saperi e competenze nell’agire quotidiano”, curato dal Coordinamento pedagogico del servizio Educazione. Sono state parte attiva del progetto Sara Monticone, Valentina Pipan, Claudia Mitri, Anna Tomasi, Sara Sibelia, Manuela Pegan, Manuela Acquafresca, Giada Napoli, Tiziana Ovsec e Roberta Bragagnolo.
Da ultimo ma non per importanza, Trieste ha vinto anche il prestigioso premio speciale “amministrazione, faro della formazione”, che è di carattere generale e non settoriale. «Questi riconoscimenti confermano il valore dei nostri servizi educativi - commenta Brandi -, che vantano una tradizione secolare, e al contempo la capacità del nostro personale di mettersi in gioco sulla via dell’innovazione». Così Lobianco: «Nel 2018 abbiamo fatto 22 mila ore di formazione, per un totale di 1700 persone coinvolte e 250 corsi attivati. I premi sono una grande soddisfazione, specie per i dipendenti». —
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