Il destino dell’Unione in mano a un broker Oggi l’ultima chiamata

I giudici non si sono accontentati della e-mail certificata La fidejussione attesa in Tribunale stamani entro le 11
Di Corrado Barbacini
Lasorte Trieste 06/09/15 - Triestina - Liventina, Esultanza dopo Gol 1 - 0
Lasorte Trieste 06/09/15 - Triestina - Liventina, Esultanza dopo Gol 1 - 0

Carta canta e villan dorme, così recita un vecchio adagio. E così hanno fatto i giudici del Tribunale fallimentare che non si sono accontentati dell’allegato giunto, sul filo di lana, l’altro giorno in cancelleria riguardante la fidejussione della Triestina, asseritamente acquistata dall’imprenditore trevigiano Silvano Favarato. Non si sono accontentati perché, martedì, quando hanno esaminato il documento, si sono accorti che non era, come dire, la fidejussione vera e propria.

Quel pdf altro non era che un annuncio, seppur formale, da parte della società di Andrea Roberto Santillo, un broker di Abbiategrasso, in cui si legge che la garanzia per la somma di 500mila euro (denaro destinato a pagare i debiti e rilanciare la squadra fino alla fine del campionato) semplicemente «è in corso di emissione». Insomma, una nuova ennesima promessa che ha solamente prolungato l’agonia dell’Unione 2012.

Oggi il dubbio dovrebbe, visto come vanno le cose il condizionale è d’obbligo, essere finalmente chiarito. Come in una partita a poker sarà chiesto di vedere le carte. La prova indiretta è il fatto che l’altro pomeriggio, quindi cinque ore dopo l’arrivo della e-mail, è stata decisa “sul tamburo” dal collegio presieduto da Arturo Picciotto, e composto da Riccardo Merluzzi e Daniele Venier, una proroga di 24 ore per acquisire - finalmente - la tanto attesa fidejussione di 500mila euro a favore del nuovo aspirante patron Favarato.

La deadline è stata fissata stamattina alle 11. A quell’ora il giudice relatore Riccardo Merluzzi ha fissato l’udienza nel suo studio al pian terreno del Tribunale per acquisire formalmente i documenti fidejussori. Insomma: ora o mai più. Perché in questa occasione il giudice deciderà - proprio sulla base dei soldi disponibili ma anche delle eventuali richieste del pm Maddalena Chergia - se concedere la proroga al concordato preventivo fino alla data ipotizzata del 29 gennaio 2016 al nuovo proprietario della squadra. E quindi, di fatto, se dare ossigeno alla Triestina malata.

Da quanto appreso il determinante e vitale documento di garanzia sarebbe - finalmente - stato consegnato ieri mattina nella sede del broker a un rappresentante di Favarato, che poi lo dovrebbe portare a Trieste e consegnare nelle mani dell’avvocato Dario Lunder, il legale della società. Quindi lo stesso Lunder lo porterà, così ha dichiarato, in cancelleria del Tribunale in tempo utile per l’udienza fissata per stamattina.

Considerato il baillame di conferme e smentite delle ultime ore, anche riguardanti la legittimità giuridica della trasmissione attraverso la e-mail certificata, abbiamo provato a telefonare, per fugare ogni equivoco, a chi ha materialmente redatto l’atto di garanzia. Andrea Roberto Santillo, responsabile della società “Fidejussioni web” di Abbiategrasso, ha confermato di aver ultimato la pratica solo ieri mattina poco prima della consegna della documentazione al rappresentante del nuovo presidente della Triestina. Si tratta, da quanto appreso, di una polizza la cui sigla iniziale di serie è “Pro280”, in cui il contraente risulta essere appunto Silvano Favarato e beneficiario è la società Unione 2012. Prima del deposito nella cancelleria del Tribunale il documento dovrà - ovviamente - essere firmato tanto da Silvano Favarato quanto dall’ex presidente della società Marco Pontrelli.

Lunedì mattina nello studio di Lunder, Pontrelli e Favarato avevano firmato l’atto di compravendita delle quote dell’Unione 2012. «Si è trattato - aveva poi spiegato lo stesso avvocato Lunder - di una cessione tra parti private». Valore nominale delle quote dodicimila e 500 euro, pari al 100% della società.

È stata intanto smentita la “paternità” della garanzia fidejussoria da parte dell’Iccrea, l’istituto centrale del credito cooperativo che l’altra mattina era stato coinvolto direttamente nell’operazione salvataggio della Triestina.

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