Il drago-coccodrillo innamorato della rana nella storia disegnata dalla penna di Gianola

Col fumetto “Pepito e Marisol” una narrazione adatta dai 5 anni in su e che trasmette l’importante messaggio dell’accettazione del diverso  
L'autrice Maria Gianola
L'autrice Maria Gianola

In un accogliente stagno, nel cuore del bosco, vive una famiglia reale di ranocchie che se ne sta a gracchiare tutto il giorno. Pepito, il draghetto-coccodrillo un po’ impacciato, si innamora perdutamente della loro bella figlia, la principessa Marisol, e farà di tutto per conquistarla, aiutato dal suo più caro amico, l’uccellino Pìu.

Nel fumetto ad alta leggibilità “Pepito e Marisol” (edizione Città Nuova, collana I nuovi colori del mondo, 2020, 30 pagine, dai 5 anni in su), l’illustratrice e scrittrice Maria Gianola trasmette con delicatezza messaggi importanti, come l’attenzione e l’accettazione del diverso.

«Quando ho un’idea per un libro penso subito a quali sono i valori che voglio trasmettere – racconta l’autrice –. Nei personaggi di Pepito e Marisol ho cercato di giocare un po’ sul contrasto, come spesso amo fare. Da un lato c’è il grande drago che dovrebbe essere temuto e invece rincorre e ha bisogno dei consigli d’amore di un uccellino piccolissimo. Dall’altro lato, una rana piccola e apparentemente indifesa, che dovrebbe aver paura del drago, si fa rincorrere da lui e tante volte lo sgrida. È un po’ come nella vita, nei rapporti di amicizia in particolare: non si vedono le differenze. Si può essere diversissimi ma, tra amici, ci si tratta da pari».

La passione di Maria Gianola, che lavora con editori come Mondadori, il Battello a Vapore, Giunti, Marsilio, nasce lontana nel tempo. «Dei miei primi disegni ricordo soprattutto i gatti – continua Maria –. I miei compagni di classe disegnavano mamma, papà e nonni, magiche principesse oppure robot d’acciaio mentre io riempivo i fogli di gatti. Il motivo era semplice. Ne volevo uno, tutto mio: un gatto rosso di nome Isidoro». Il gatto non arrivò mai però Maria si accorse che disegnare le piaceva molto e così, a otto anni, partecipò al concorso “Il Matitone 77” e una sua opera vinse il primo premio.

È iniziata così la sua carriera e, tra i vari successi, Maria ha illustrato “Un amico spaventoso”, dello scrittore Tiziano Scarpa edito da Gallucci, che ha vinto il premio Arpino. Nel 2014 l’artista ha iniziato la collaborazione con “Le canzoni animate dello Zecchino d’Oro” prodotte da Rai-Antoniano, realizzando disegni di personaggi e di scene. Di recente, sempre con Città Nuova, Gianola ha pubblicato anche “Io ci tengo”, con il testo di Silvia Roncaglia.

Uno degli aspetti che Maria adora è presentare i suoi libri al piccolo pubblico, nelle librerie e nelle scuole, spesso proponendo ai bambini un piccolo laboratorio per realizzare uno dei suoi personaggi. «Purtroppo quest’anno tante presentazioni sono saltate con il Covid-19. Lavoro nel loro mondo e credo sia davvero importante non perdere di vista i bambini. Rimanendo solo in studio, infatti, si finisce per non avere più il contatto con il pubblico. Anche se è vero che quando si lavora con un target così basso, come tra i 3 e i 6 anni, quello che esce viene fuori direttamente da noi stessi. Insomma, devo tirare fuori la mia parte bambina. Mi riferisco ai bambini che ho in mente ma interagisco anche con quella che è la mia parte piccola, traumi compresi come quello del gatto. Perché poi, diciamolo, in fondo le storie che uno racconta sono sempre autobiografiche: si tira fuori quello che si è». (www.mariagianola.it) —


 

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