Il drone sottomarino che abbatterà i costi

Hydrone verrà assemblato, testato e lanciato a Trieste Fontolan: «Rivoluzionerà le manutenzioni e le estrazioni»
Lasorte Trieste 24/10/17 - Porto Vecchio, Saipem, Sonsub
Lasorte Trieste 24/10/17 - Porto Vecchio, Saipem, Sonsub
C’è un nuovo avveniristico gioiello tecnologico di Saipem-Sonsub che a Trieste verrà assemblato, testato e lanciato: si chiama Hydrone ed è un drone marino unico al mondo, pilotato a distanza senza cavi cioè via wi-fi e in grado di arrivare dove l’uomo non può, non su pianeti sconosciuti, ma sott’acqua, se non ventimila leghe sotto i mari, certamente migliaia di metri sotto, per operare sulle condotte degli impianti di petrolio e gas. «Stiamo sviluppando Hydrone – spiega Massimo Fontolan, vicepresidente di Sonsub –, stiamo costruendo il prototipo, a Trieste lo rifiniremo e utilizzeremo quest’area come playground dove saranno anche realizzati simulacri per mimare le operazioni che poi faremo in tutto il mondo».


I macchinari sono attualmente in fase di costruzione nella sede di Marghera che recentemente, per la prima volta, ha aperto le porte ai rappresentanti dei media. Il drone acquatico dotato di bracci meccanici è stato pensato anche per ridurre i costi e rendere autonoma la manutenzione degli impianti. Non ci sarà infatti più bisogno di una nave di supporto, come accade invece ora con il robot Innovator 2.0, attualmente in uso per la costruzione dei condotti e che è vincolato a un cavo lungo oltre sette chilometri, con costi molto elevati. «Hydrone è il primo esemplare al mondo di questa tipologia – ha ribadito Fontolan –, darà origine a una famiglia di modelli che limiteranno l’intervento umano e abbatteranno i costi per estrarre petrolio». L’azienda punta a rivoluzionare il modo stesso di estrazione per rendere conveniente lo sfruttamento dei giacimenti anche se il prezzo scende. Il futuro a lungo termine prevede lo spostamento di tutto il processo: dalla trivellazione al trattamento delle sostanze, sul fondo del mare. La tecnologia “Springs”, sviluppata in collaborazione con i giganti francesi Total e Veolia, va in questa direzione e permette di trattare e pompare l’acqua marina per l’estrazione del petrolio attraverso filtri posti sul fondale, senza doverla trasportare da impianti sulla terraferma.


Saipem ora punta a seguire tutte le fasi degli impianti sottomarini, dalla posa delle tubature alla manutenzione. E i piloti dei droni sottomarini si formeranno in Porto vecchio. «Chi saranno? Quali competenze dovranno possedere? Lo stiamo appena valutando – rivela il vicepresidente di Sonsub –, a formarli sarà l’Academy di Trieste». Ma in attesa di Hydrone che dovrebbe esordire operativamente nel 2019, Saipem-Sonsub utilizza Innovator 2.0, robot che dal Texas hanno trovato casa a Trieste. «Sono veicoli a controllo remoto di ultima generazione – aggiunge Fontolan –, sono stati testati a Trieste. Ne abbiamo una cinquantina, ma per fortuna oggi qui non se ne vede nemmeno uno, sono tutti a lavorare in giro per il mondo. Noi costruiamo infrastrutture sul fondo del mare, teste di pozzo, recuperiamo olio e gas, lo trattiamo e lo portiamo a terra. Loro, guidati a distanza, da una nave, fanno anche i montatori e gli installatori. Stanno operando in Africa, nel golfo del Messico, nel mare del Nord, nel Sud-Est asiatico e in altri siti ancora».


Va rimarcato che nel 2017 Saipem ha raddoppiato il budget per la tecnologia passando da 30 a 60 milioni di euro fidando sul fatto che proporre soluzioni innovative ai committenti dell’oil and gas rappresenti uno degli elementi su cui scommettere per assicurarsi un vantaggio competitivo nel mercato. Non a caso, oltre alla mole di investimenti già messa in pista, dal 2012 al 2016, per lo sviluppo di nuove tecnologie (163 milioni, di cui 73 solo in innovazione pura), Saipem può vantare 36 nuovi brevetti solamente nel 2016 (l’anno scorso che peraltro è risultato essere quello più prolifico nella storia societaria), oltre ai 2308 già registrati nel corso del tempo, e 176 tecnologie proprietarie, distribuite tra raffinazione, petrolchimico e Snamprogetti.


(s.m.)


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