Il giardino-fantasma in area Urban occupato e “vivo” per un giorno

L’INIZIATIVA
Un gruppo di giovani ha occupato, anche se solo per un giorno, il giardino - discarica situato in zona Urban, tra via Pozzo di Crosada, via delle Mura e via Capitelli. Quello che si trova davanti al “Cemut”, insomma. Un’iniziativa simbolica per denunciare la logica sottesa ai «processi di turistificazione e gentrificazione che investono la nostra città».
I fatti risalgono a sabato pomeriggio, quando appunto un gruppo di ragazze e ragazzi del “collettivo Tilt - resistenze autonome precarie” si è dato appuntamento per entrare nell’area, che da anni versa in condizioni di degrado.
Al suo interno i giovani attivisti hanno avviato un piccolo orto urbano e posato alcune panchine di legno: il tutto è lasciato idealmente a disposizione della comunità cittadina. Le ragioni? «I luoghi pubblici sono “riqualificati” e resi “decorosi” dal capitale privato – si legge sulla pagina Fb del collettivo – diventando bancarelle costose attraverso cui sfamare i ricchi, escludere i residenti e sfruttare i lavoratori. I luoghi che sfuggono a questi processi sono invece blindati e dimenticati dalle amministrazioni pubbliche». Ha poi aggiunto un attivista, raggiunto “in loco” sabato sera: «Si tratta di un posto abbandonato da almeno dieci anni, stando a quanto dicono gli abitanti della zona. Abbiamo deciso di renderlo un luogo vivibile. È uno spazio negato senza una ragione. Tante persone si sono proposte di aiutarci oppure si sono fermate a dirci “bravi”».
Il «giardino liberato» – così un cartello ribattezzava la zona – ha, ad ogni modo, avuto vita breve. Già ieri non era più possibile entrarvi. Sono tornate al loro posto le inferriate, bloccate con il filo di ferro, a delimitare l’accesso alla zona.
Al suo interno restano i fiori e gli ortaggi piantati dal gruppo: ieri attiravano gli sguardi sorpresi degli avventori di “Barbacan produce” ma, senza le dovute cure, sono destinati a una sorte incerta.—
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